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Chimenti: “A Cagliari per risorgere”

“Ora vedo la Juventus un pochino avanti, ma questo non significa che la lotta per il primo posto sia finita. Anzi. Sono convinto che le due formazioni si contenderanno il titolo fino all’ultimo”

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Antonio Chimenti, doppio ex di Cagliari e Roma, ha rilasciato un'intervista all'AS Roma Match Program sul sito ufficiale dei giallorossi. Ecco l'intervista:

Chimenti, un passo indietro: chi la portò nella Capitale nell’estate del 1997?

“Arrivai su segnalazione di Zeman, che mi aveva visionato più volte nella Salernitana di Delio Rossi. Al boemo piacevo da tempo, aveva già provato a portarmi alla Lazio l’anno prima quando si infortunò Marchegiani. Ma poi non se ne fece più nulla. Nessun rammarico, comunque”.

Il suo ricordo di Zeman?

“Ho avuto un ottimo rapporto con lui. Ogni tanto quando lo incontro lo vedo sempre con piacere. D’altronde, grazie a lui esordii in Serie A proprio da portiere della Roma. Non è poco”.

E che esordio, il suo, con la maglia della Roma.

"Memorabile. Era un Roma-Lecce del 21 settembre ’97. Venne espulso Konsel per fallo da ultimo uomo su Palmieri, che provocò peraltro il rigore. Entrai a freddo, con il difficilissimo compito di parare il penalty. E ci riuscì, bloccando il tiro centrale di Maspero. Una gioia immensa, che decisi di condividere subito con la curva Sud girandomi verso di loro”.

Nei suoi due anni romanisti Totti aveva poco più di vent’anni: all’epoca prese la maglia numero 10 e successivamente diventò capitano. E oggi continua a fare la differenza. Come se lo spiega?

“Francesco non lo scopro certo io. Ha qualità tecniche che in Italia pochissimi hanno. È un calciatore fortissimo, lo è sempre stato. Garcia lo sta gestendo nel migliore dei modi. A 38 anni non si ferma, regala ancora gol e giocate di livello assoluto”.

Nel 2006 passò al Cagliari. E l’8 febbraio dello stesso anno affrontò la Roma in campo neutro a Rieti a porte chiuse. Ricorda quella partita?

“Certo che la ricordo. Fu una partita particolare, in campo neutro, senza i tifosi. All’inizio sembrava quasi fosse un’amichevole, ma poi venne fuori una bella gara, con tante reti e capovolgimenti. Noi andammo in vantaggio di due gol con Suazo e Langella, venimmo recuperati, riandammo avanti con il 3-2 di Daniele Conti e infine fummo superati dai due rigori trasformati da Totti negli ultimi minuti. Perdemmo, ma fu un match divertente”.

Divertente fu anche l’esultanza di De Rossi quando segnò il momentaneo 2-2: la prese amichevolmente a schiaffi sulla testa.

“Già, vero, fu un fatto curioso. Conoscevo Daniele perché quando militavo nella Roma lui era negli Allievi. I giocatori della Roma in quel periodo esultavano in quella maniera: l’autore del gol veniva preso a schiaffi dai compagni. In quella circostanza capitò a me perché dopo aver segnato, De Rossi cercò di portarmi via il pallone per riportarlo a centrocampo. Io lo trattenni e nacque questo episodio. Ovviamente non ci fu alcuna cattiveria in quel momento”.

Che idea si è fatto del momento attuale della Roma?

“Ora vedo la Juventus un pochino avanti, ma questo non significa che la lotta per il primo posto sia finita. Anzi. Sono convinto che le due formazioni si contenderanno il titolo fino all’ultimo”.

E cosa prevede per Cagliari-Roma?

“La squadra di Garcia ultimamente non sta ottenendo i risultati sperati, almeno guardando la classifica e i nomi dei calciatori che fanno parte della rosa. Ma la qualità non si discute e presto riemergerà. A cominciare da domenica”.