news as roma

Cessione As Roma, è gara tra arabi e americani

(Ansa) – Sono cinque le offerte volte a conquistare l’As Roma, ma la partita si giocherà con ogni probabilità tra americani e arabi.

Redazione

(Ansa) - Sono cinque le offerte volte a conquistare l'As Roma, ma la partita si giocherà con ogni probabilità tra americani e arabi.

Nell'ultimo giorno utile per la presentazione delle 'binding offers', a mettere i soldi sul tavolo dell'advisor Rothschild, ci sono la cordata Usa capitanata da Thomas R. DiBenedetto, il fondo di Abu Dhabi Aabar, altri investitori targati Usa-Medioriente, l'imprenditore Giampaolo Angelucci e un gruppo francese.

Adesso quindi la palla passa alla proprietà - famiglia Sensi, UniCredit e il professore Attilio Zimatore - che dovrà prendere le proprie decisioni e scegliere con chi di questi avviare una trattativa esclusiva. Ma in molti già pensano che la partita si giocherà tra americani e arabi. Le offerte comunque, ha precisato la società su richiesta della Consob, «saranno nei prossimi giorni oggetto di esame da parte di Compagnia Italpetroli assistita dai propri advisor».

Inoltre, l'esame delle offerte «avverrà sulla base di criteri non solo quantitativi ma anche qualitativi». Il colpo di scena della giornata restano comunque gli arabi. Che se fino ad oggi sono rimasti nell'ombra, al novantesimo minuto sono usciti allo scoperto mettendo sul piatto due offerte.

Una è quella del fondo Aabar, azionista di UniCredit, assistita nell'operazione dallo studio legale Dla Piper, che attraverso una società lussemburghese denominata Claraz Sa potrebbe valorizzare il club giallorosso fino a 140 milioni di euro, a cui si andrebbe ad aggiungere un importante aumento di capitale volto a rilanciare la squadra.

E l'altra, quella ancora misteriosa, arrivata da un fondo misto composto da americani e Mediorientali.

Oltre a loro ci sono poi gli americani guidati dal patron dei Boston Red Sox, assisititi dalla banca Usa, Piper Jeffrey, PricewaterhouseCoopers e lo studio Tonucci. Nella cordata oltre a DiBenedetto ci sono il presidente della compagnia assicurativa Succession Capital Alliance, Julian Movsesian, l'immobiliarista Michael A. Ruane (Ta Associates Realty), Arthur J. Falcone dell'omonimo gruppo real estate e Richard D'Amore.

Il loro piano prevede oltre ai 120-130 milioni per l'acquisto della squadra, anche la presenza di UniCredit nell'azionariato della Roma con una partecipazione intorno al 30-40 per cento e un piano di finanziamento nell'ordine di circa 50 milioni.

Segue poi Angelucci che secondo indiscrezioni metterebbe sul piatto circa 90 milioni per l'acquisto del club più altre risorse (intorno ai 100 milioni) per sostenere il club nei prossimi tre anni. Infine, gli outsider francesi, di cui al momento non si conosce il nome. Tuttavia, fonti vicine alle trattative hanno già definito questa offerta «ininfluente».