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Centrocampo e difesa, la nuova Roma riparte da loro?

Le incursioni di De Rossi e Pjanic hanno portato alla Roma 6 punti nelle ultime due partite. Garcia ha trovato il modo per valorizzare il centrocampo giallorosso anche dal punto di vista realizzativo?

Jacopo Aliprandi

Vittoria importante quella di sabato contro il Napoli, ma è ancora una Roma in convalescenza.

I giallorossi sono riusciti a prendere i tre punti che mancavano allo stadio Olimpico dal 30 novembre, li hanno trovati contro una squadra forte e di prima fascia, giocando un calcio di sacrificio e di ripartenza, ben diverso da quello che incantava i tifosi nella passata stagione. Ma l’importate sabato era vincere, e così è stato.

Il gioco ha lasciato spesso a desiderare, il secondo tempo è stato un susseguirsi di piccoli infarti per i tifosi, e il fatto che il migliore in campo sia stato Morgan De Sanctis dà una chiara indicazione sul canovaccio della partita.

AUTOCOSCIENZA

La Roma però sembra aver cambiato mentalità, pare aver capito i propri limiti in una stagione piena di rimpianti ma nella quale può perdere ancora tanto. E allora l’obiettivo in campo non è più attaccare e proporre un gioco fluido e veloce, ma difendere la propria porta, tentando le ripartenze e uno sviluppo di azione corale. Invero, la squadra di Garcia ha l’handicap non tanto di prendere troppi gol (è pur sempre la seconda difesa del campionato con 21 reti subite, 7 in più rispetto alla Juventus), quanto di non saper più segnare con gli attaccanti che non riescono a trovare gli spazi e la giusta sintonia tra di loro. La ‘rinascita’ nelle ultime due partite non è venuta infatti da Iturbe e compagni, sembrati anche contro il Napoli poco incisivi (vedi la ghiotta occasione da gol divorata dall’argentino a pochi minuti dalla fine del match), bensì dagli spunti e le incursioni dei centrocampisti che, prima con De Rossi a Cesena, poi con Pjanic tre giorni fa, hanno regalato sei punti e il mantenimento del secondo posto in classifica.

ATTACCO IN CRISI DI GOL E ASSIST

I centrocampisti quindi sono l’arma in più di questa squadra? Anche di più, sono loro i veri trascinatori di questa Roma edizione 2014-15. Dall’ultima vittoria allo stadio Olimpico, quel 4 a 2 contro i neroazzurri milanesi, in campionato ben 7 gol su 19 sono arrivati dai tiri in porta di Pjanic (3), Keita, De Rossi, Paredes e Nainggolan. E se vengono contati anche i tre gol dei difensori (Maicon, Astori e Holebas), i due reparti hanno totalizzato 10 gol, uno in più dell’attacco, il reparto che dovrebbe essere il più prolifico per realizzazione. Stesso discorso per quanto riguarda gli assist: 10 tra difesa (4) e centrocampo (6) contro i 7 dell’attacco (dei quali 2 del giovane Verde contro il Cagliari). E’ evidente che i problemi della Roma sono lì davanti. E se Garcia avesse capito come ribaltare la situazione a proprio favore? Se gli inserimenti "alla Perrotta" dei centrocampisti fossero un piano studiato dal tecnico francese? E' ancora presto per dirlo, ma gli ultimi due gol dei giallorossi, quelli che hanno portato due vittorie sono nati proprio dalle incursioni di De Rossi (con un cross di Holebas, sporcato da Uçan) e di Pjanic.

Sfruttare le fasce quindi per creare situazioni ideali per le penetrazioni. Forse è anche per questo che contro i partenopei non è sceso in campo dal primo minuto Doumbia, punta più statica che di movimento, favorendo così un attacco mobile e interscambiabile con il tridente Florenzi-Ljajic-Iturbe.

Aspettando i quindi i gol pesanti del reparto offensivo, la lieta notizia sono le reti e gli assits del centrocampo, vero sostenitore e trascinatore della squadra in questi mesi difficili.

TESTA BASSA E PEDALARE

Il tempo dei rimpianti è finito, la Roma ha capito (si spera) che questa stagione può essere salvata solo con il sacrificio e l’umiltà da parte di tutti, dai giocatori che dovranno mettere tanto orgoglio e carattere in campo, fino ai dirigenti e all’allenatore, mostrando anche loro di aver compreso che gli sproloqui televisivi sono meno efficaci del “testa bassa e pedalare”.

E’ il momento del ‘tutto o niente’, perché queste ultime partite decideranno il mercato per il prossimo anno, il destino di allenatore e giocatori ma, soprattutto, il futuro della Roma. Il nuovo motore della macchina giallorossa è in fase di rodaggio, adesso il difficile è non spegnerlo e continuare ad alimentarlo con la giusta benzina, la vittoria.