"Dio mi mostra questa cicatrice come segno di rinascita: oggi sono un padre, un marito e un amico migliore di allora". Sono trascorsi quasiquattroanni da quella cicatrice, da quel marchio che LeandroCastan è riuscito a trasformare in un simbolo per migliorare la sua vita. Dalla scoperta del cavernoma alla testa, alla delicata operazione, fino alla parte più difficile: il recupero. Un anno, tra il 2014 e il 2015, senza giocare a calcio, poi la ripresagraduale degli allenamenti e della forma fisica. Un mese alla Sampdoria, poi il passaggio al Torino che lo ha definitivamente riportato con costanza sui campi della Serie A.
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Castan, quattro anni dopo l’intervento: “Questa cicatrice è il simbolo della mia rinascita” – FOTO
Il messaggio del difensore brasiliano che ricorda il periodo del cavernoma alla testa e il suo recupero: "Ogni volta guardo questa cicatrice e ricordo tutto quello che ho passato fino ad oggi"
Con la Roma (che gli aveva rinnovato il contratto nel 2016) nessuna presenza in questa stagione: ecco allora il prestito al Cagliari dove il brasiliano ha ritrovato serenità e voglia di rimettersi in discussione. Quattordici presenze con i sardi da gennaio e un futuro adesso ancora da scrivere. Castan però si gode il presente, la sua famiglia. E si guarda allo specchio: la cicatrice nonfapiù paura, anzi, è un segnodiforza: "Prima guardavo la mia cicatrice e mi lamentavo per tutto quello che avevo perso in quel momento. Ora Dio mi mostra questa cicatrice come segno di rinascita: oggi sono un padre, un marito e un amico migliore di allora. Ogni volta guardo questa cicatrice e ricordo tutto quello che ho passato fino ad oggi, e non importa quante volte io fallisca, ogni giorno che mi alzo dal letto Dio mi dà un'altra occasione per inseguire i miei sogni. Non è mai troppo tardi per sognare. Dio ha il controllo della mia vita! Non mi arrendo mai. La vita è molto bella, viviamo ogni giorno come fosse l'ultimo".
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