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Caso Diawara, confermato lo 0-3 a tavolino. Fienga: “Norma troppo rigida” – FOTO – VIDEO

Davanti al Collegio di garanzia si è discusso il ricorso. I giallorossi speravano di riavere il punto tolto dal Giudice Sportivo

Valerio Salviani

Davanti al Collegio di garanzia del Coni è andato in scena oggi l'atto conclusivo del "Caso Diawara". Dopo sei mesi, la Roma ha saputo definitivamente che non potrà riavere il punto conquistato il 19 settembre scorso sul campo del Verona, tolto successivamente con il 3-0 a tavolino deciso dal Giudice Sportivo e confermato poi dalla Corte Sportiva d'Appello della Figc. L'ultimo "no" è arrivato proprio dal Collegio di Garanzia dello Sport.

Per il club giallorosso oltre all'avvocato Antonio Conte era presente anche il Ceo Guido Fienga e l'ex Team Manager Gombar. Per la Lega è stato chiamato in causa il delegato Marino, che ha avuto contatti con il club dopo l'alert che segnalava l'irregolarità della posizione di Diawara nella lista. L'ex ministro Frattini ha presieduto il Collegio di garanzia.

CRONACA

Ore 16.46 - Guido Fienga ha anche avuto modo di parlare a margine della discussione: "Speriamo che la corte accolga l'invito a riconsiderare una norma che è oggettivamente troppo rigida e che non gradua per le pene nella distinzione tra un errore o un atto fatto con dolo. Abbiamo spiegato che la Roma assolutamente non si nasconde e ammette le proprie responsabilità per un errore che non ha portato alcun vantaggio. Una norma con l'applicazione delle pene così rigida può portare un vantaggio al Verona ma chiediamo che venga sanzionata diversamente la Roma".

Vi ha dato un po' di dispiacere la memoria del Verona?

Mi interessa la posizione della Roma.

La procura dice che questo caso si può equiparare a quello Ragusa-Sassuolo. Per voi non è così?

Non la pensiamo così perché nel nostro caso avevamo tanti slot liberi da poter occupare con Diawara e con altri giocatori se avessimo capito che quello era l'errore. Nell'altro precedente la lista era completa, quindi doveva per forza cambiare un giocatore.

Su Juve-Napoli?

Non vorrei aggiungere nulla rispetto alla lettera che è abbastanza chiara. La risposta della Lega? Non voglio commentarla perché è più ridicola della decisione.

Le motivazioni non vi sono state riferite?

Ancora no, anzi ci hanno detto che questa motivazione non necessità di spiegazioni. A mio modo di vedere le uniche motivazioni non sono raccontabili.

Sull'eventuale rinvio di Roma-Napoli?

Ci hanno detto che non si vuole accogliere alcuna richiesta della Roma senza dare motivazione e adducendo solo che la prassi vuole che in cambiamenti che non si riferiscono a coppe europee basta l'accordo tra due squadre perché la lega possa spostare la partita. Immaginate cosa potrebbe succedere da qui fino alla fine del campionato.

State pensando a uno strappo?

Stiamo pensando al nostro campionato e pensiamo al fatto che non ci siano più episodi di parzialità e di soggettività in una lega che evidenzia lacune di governance.

Ore 16.27 - Finisce l'intervento di Fienga e con esso la discussione del caso

Ore 16.23 - Stavolta è il Ceo giallorosso Guido Fienga a parlare: “Mi dispiace sentire le accuse che mettono in discussione le capacità professionali di alcuni dirigenti. Nessuno nella Roma ha mai negato l’errore. Il fatto di non aver tratto vantaggi, si riferisce al discorso che la lista era vuota sostanzialmente e che Diawara sarebbe potuto rientrare senza problemi. Bisogna capire di che tipo di errore si parla. È stato commesso un errore formale, non si è capito a cosa si riferiva quell’alert. Noi sicuramente non abbiamo tratto vantaggio, la norma a nostro modo di vedere non è equa. Si crea un forte svantaggio per noi e un vantaggio per il Verona, che avrebbe affrontato esattamente la stessa squadra. Vogliamo assumerci le responsabilità dell’errore, ma chiediamo una pena equa e più adeguata”.

Ore 16.15 - E' il turno per l'intervento del procuratore nazionale Rossi: “Non si può prescindere dai precedenti, in questo caso Sassuolo-Pescara. La differenza non è molta, le questioni sono sovrapponibili. Il fatto che Diawara fosse già tesserato dalla Roma non cambia così tanto la situazione. È stato un errore, che poteva essere sanato per tempo. È un dato oggettivo, si usa questo metodo per dare possibilità alle squadre per sapere con chi debbano confrontarsi. L’alert doveva permettere di correggere questo problema. La conclusione della procura generale si basa sul precedente e quindi si posiziona sul rigetto del ricorso”.

Ore 16.11 - Finisce l'avvocato del Verona Fanini, riprende la parola Conte per una breve precisazione

Ore 15.55 - L'avvocato Conte finisce il suo intervento. Parola alla difesa del Verona con l'avvocato Fanini: “Molte imprecisioni nella ricostruzione dell’avvocato Conte. Una di queste è che sul caso Spezia abbiamo destinato solo una pagina, non nove come è stato detto. Non è stato evidenziato che questa norma esiste dal 2014 e tutti i club l’hanno sempre rispettata, eccetto per il caso Sassuolo-Ragusa. Gli alert sono stati pensati per evitare che riaccadessero queste situazioni. Il concetto di vantaggio o svantaggio poi, non può entrare nella discussione. Chi dice che senza Diawara il Verona non avrebbe vinto il match? Non si può parlare di questo”.

Ore 15.42 - L'avvocato Conte prende la parola per esporre la tesi difensiva della Roma: “Parliamo di un semplice errore, assolutamente ininfluente. Diawara aveva pieno titolo per partecipare al match, la Roma aveva lo spazio per inserirlo in lista. Si chiede un’applicazione della legge che sia congrua e chi meglio del Collegio di Garanzia può farlo. La Roma non ha avuto alcun vantaggio. Nessuno cerca di derubricare l’errore, ma l’induzione all’errore del delegato della Lega Marino è palese. Quello che ha affermato il delegato è quantomeno fuorviante. Il Verona ha presentato quasi nove pagine riferite alla gara con lo Spezia, che non è oggetto di questa discussione. Sono stati fatti una serie di appunti che definisco ineleganti. Gombar e Longo sono stati etichettati come due incapaci. Il secondo è stato però assunto proprio dal Verona appena un mese dopo. Chiedo la sospensione della sanzione formulata”.

Ore 15.36 - Inizia la discussione del caso davanti al Collegio di garanzia

Ore 15.25- Arrivano anche il presidente del Collegio di garanzia Frattini e l'avvocato del Verona Fanini

Ore 15.09 - Il Ceo romanista Guido Fienga e l'avvocato Conte arrivano al Coni senza rilasciare dichiarazioni