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‘Cartellino viola’ all’arbitro Rocchi che sospese Milan-Roma: “Isolare i razzisti”

(repubblica.it) Fermò il big match di San Siro tra Milan e Roma del 12 maggio a causa dei cori razzisti indirizzati ai milanisti Boateng, Balotelli e Muntari provenienti dalla tifoseria romanista.

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(repubblica.it)Fermò il big match di San Siro tra Milan e Roma del 12 maggio a causa dei cori razzisti indirizzati ai milanisti Boateng, Balotelli e Muntari provenienti dalla tifoseria romanista. Oggi, per quel gesto, l'arbitro Gianluca Rocchi è stato premiato dalla Fiorentina col cartellino viola, premio fair play voluto dalla società toscana e che da anni ormai premia uomini di sport che si mettono in mostra per gesti o parole degne di nota, in questo caso appartenenti alla lotta al razzismo. "In quella circostanza ad essere colpiti da cori di stampo razzista non fu solo Balotelli, ma anche Boateng e Muntari - ricorda il fischietto toscano -. Più volte proprio questi giocatori mi chiesero di sospendere la partita e capivo il loro disagio. Ho spiegato loro che l'iter da fare era quello che stavo seguendo, perché non potevo sospendere immediatamente la partita, e l'unica cosa che li ha sorpresi fu il fatto che alla fine sospesi veramente la partita, perche' il rischio era che promettessi loro che avrei fatto una cosa e poi non la realizzassi nella pratica".

ISOLARE CERTE PERSONE - "Sinceramente ho avuto parecchi apprezzamenti per quel mio gesto sia dai calciatori, che dai dirigenti delle due società - ha aggiunto Rocchi -. Nel nostro campionato ci si sorprende per certe decisioni forse, perché non è ancora ben chiara la norma arbitrale conseguente a tali episodi. Il gesto che ho fatto è stato per me molto semplice da attuare, perché le direttive Uefa e Fifa sono molto chiare in merito. Sapevo che se ci fossero stati problemi, potevo sospendere la partita. E' stato un piccolo gesto che potrebbe anche riflettersi sul futuro. Il mondo del calcio - conclude - deve isolare il più possibile certe persone".