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Carli: “Ora le polemiche non servono. Siamo in un momento poco brillante”

Queste le parole del diesse rossoblù: "Questa partita con la Roma deve essere una festa per noi"

Redazione

La vittoria in campionato manca dagli inizi di dicembre e il Cagliari vuole ripartire dopo aver dato spettacolo nella prima parte di stagione. A pochi minuti dal fischio iniziale della sfida con la Roma, ha parlato ai microfoni di Sky Sport il direttore sportivo Marcello Carli. Queste le sue parole:

Le partite rinviate?

Credo che in un momento del genere dove c'è un problema veramente importante, penso ai miei familiari e amici, se il calcio non si fa vedere unito in questo momento di difficoltà ci facciamo del male da soli. Il calcio italiano sta tornando a livelli altissimi e ora dobbiamo essere uniti. Poi in campo cercheremo di tutto per vincere. Ma se qui ognuno si alza la mattina e spara, spara, spara alla fine spara sul calcio italiano. Sono contro a queste cose qui in questo momento, poi c'è anche il momento delle polemiche, è anche bello farle, ma ora con questa problematica non si può. E' il momento di stare tutti uniti, non facciamo polemiche. La polemica danneggia l'Italia e tutti quanti. Qui in ballo c'è la salute di tutti, tutti noi ora dobbiamo parlare poco, essere positivi e difendere il nostro calcio.

Oggi la squadra è stata accolta molto bene allo stadio...

Non sorrido prima della partita perché vivo il calcio male e sono troppo teso, ma per il Cagliari giocare contro la Roma deve essere una festa. Giochiamo contro una squadra forte, per noi non è un momento particolarmente brillante perché non ci sono i risultati, ma questo fa parte del calcio. Noi dobbiamo prenderci le nostre responsabilità, se la squadra va bene sono un po' più sereno, se la squadra va male sono un po' più coglione. Perché il calcio è così, mi esprimo così perché quando ho bisogno di farlo devo usare parole semplici. Manca poco al fischio d'inizio e sento molto la partita. Io credo che nelle grandi crisi ci deve essere una grande unione a tutti i livelli. La divisione può portare un vantaggio lì per lì ma alla lunga danneggia tutto, danneggia il calcio, il Cagliari, la Juventus, la Sambenedettese e tutti noi.