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Getty Images
Vincent Candela, ex difensore della Roma, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport ed è sicuro: "La Roma può lottare per lo scudetto, la classifica parla chiaro. E' giusto combattere fino alla fine per la Champions, ma nel calcio è bello anche sognare. E poi negli ultimi anni per me la più forte di tutti è sempre stata l'Inter, ma una volta ha vinto il Milan e due il Napoli. Il che vuol dire che si può fare, a prescindere da chi vale di più...".
Vederla lì, con le favorite, non è una sorpresa? "Per me non lo è mai stata, già nella scorsa stagione ha sfiorato la Champions. Poi, magari, manca qualcosa per combattere fino alla fine, ma c'è un valore aggiunto: Gasperini, che trasforma un po' tutto in oro. La sua esperienza fa la differenza: è uno che ti fa passare un giocatore da 5 a 7 e da 6 a 8. Squadra e società sono da celebrare. Non parlo neanche della tifoseria, perché quella sono 50 anni che è una meraviglia".
Quale è il segreto di questa squadra? "La Roma oggi è anche squadra, c'è un gruppo che lavora perché nel calcio il gruppo fa la differenza. Si corre per il compagno, ci si aiuta. E questo lo capisci perché poi giocano bene un po' tutti, non c'è uno che svetta davvero".
Anche se ci sono tre 2000 che hanno messo le ali: Wesley, Koné e Soulé. "Wesley mi piace a sinistra, mi ricorda quello che facevo io con il piede destro. C'è da lavorare ancora un po' sulla tecnica, ma ha corsa, agonismo e una voglia speciale. Koné è un gigante sia quando ha la palla sia quando la difende, tanto che è diventato un titolare della Francia. Secondo me può fare ancora meglio. Come Soulé, che è già importantissimo e a cui Gasperini ha dato un'anima. Ma il mio giocatore chiave è un altro...".
Quale? "Cristante, lo dico dal primo giorno in cui è arrivato. Non è Totti o Zidane, ma è intelligentissimo e in campo dà equilibrio. Sa verticalizzare, pressa, trascina la squadra e può giocare ovunque. Ci sarà un motivo se alla fine gioca sempre lui. Con tutti...".
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