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Candela e Aldair andranno a giocare in Armenia… Insieme a Totti?

Il capitano giallorosso è stato invitato a partecipare, insieme ad ex calciatori del calibro di Candela, Aldair e Litmanen, alla partita celebrativa per i sessant'anni di un grande giocatore dell'Europa dell'Est, Khoren Hovhannisyan

Jacopo Aliprandi

Vincent Candela giocherà in Armenia, forse anche Francesco Totti. Ma rassicuriamo gli amanti del calcio e, soprattutto, i tifosi giallorossi: si tratta solo di una partita per celebrare i sessant’anni di un grande giocatore del Paese eurasiatico, Khoren Hovhannisyan.

HOVHANNISYAN E L’ARMENIA – Nell’anno in cui ricorre il centenario del tragico genocidio armeno, nel quale morirono un milione e mezzo di persone per mano dei “Giovani turchi”, il movimento nazionalista turco, si festeggiano i sessant’anni di un calciatore che ha fatto la storia prima dell’Urss, poi dell’Armenia.

Khoren Hovhannisyan nasce infatti quando il territorio armeno faceva ancora parte dell’Unione Sovietica, e quindi il campionato di calcio comprendeva tutti gli “stati” ad essa annessi. La sua città natia è Erevan, anche detta Yerevan, quella che nel 1991 venne riconosciuta come la Capitale dell’Armenia, a seguito della sua indipendenza, il 21 settembre dello stesso anno. A 19 anni Hovhannisyan si trasferisce nell’Ararat, squadra di Yerevan, militante e fresca trionfatrice del campionato sovietico. Da quell’anno inizia la grande avventura del centrocampista armeno con la maglia della sua città, con la quale gioca per undici anni totalizzando 295 presenze e ben 93 gol tra campionato e coppa. Proprio in coppa raggiunge risultati eccezionali, riuscendo a portare la sua squadra fino ai quarti di finale della Coppa dei Campioni, salvo poi essere eliminata (dopo una strabiliante vittoria casalinga per uno o zero davanti a ottantamila spettatori, annullata dalla sconfitta esterna per zero a due) da quel Bayern Monaco di Beckenbauer e Müller che si sarebbe aggiudicato la Coppa dalle grandi orecchie.

Lo stesso anno Hovhannisyan vince la Coppa dell’Urss, mentre nel 1980 è uno dei principali protagonisti della medaglia di bronzo conquistata nei giochi olimpici di Mosca, uscendo in semifinale contro la Germania dell’Est della “bestia nera” Müller.

Appende gli scarpini al chiodo nel 1993, e si dedica alla carriera da allenatore, anch’essa straordinaria. Dopo essere stato c.t. della nazionale armena, nella stagione ’96-97’, senza riuscire ad ottenere la qualificazione agli Europei, Hovhannisyan ritorna ad allenare il Pyunik (club già guidato nel 1994). Proprio con i bianco-blu raggiunge grandi traguardi: vince sei campionati consecutivi, due coppe d’Armenia e tre Supercoppe nazionali. Un palmarès da far invidia ai migliori allenatori, sebbene il livello del campionato armeno non sia accostabile alle leghe top dell’Europa centrale. Nel 2006, anno del suo ultimo trionfo, decide di ritirarsi, concludendo così una carriera ricca di trofei e diventando un’icona (se già non lo fosse) del calcio armeno, e non solo.

CANDELA E TOTTI – Per festeggiare lo spegnimento delle sessanta candeline, il 29 marzo a Yerevan è stata organizzata una partita in suo onore tra le stelle del calcio sovietico e “il resto del mondo”. Molti sono gli atleti che stanno aderendo a questa iniziativa, tra i quali, appunto, gli ex romanisti Candela e Aldair, l’ex calciatore del Barcellona e Ajax, Jari Litmanen, e il ceco Patrik Berger, centrocampista del Liverpool negli anni ‘90.

“Sono orgoglioso di partecipare a questo evento, mi hanno chiamato e sono felice di giocare questa partita insieme ad altri grandi giocatori”, commenta in esclusiva perForzaroma.info l’ex terzino giallorosso, Vincent Candela“Del Paese – prosegue - mi ha parlato molto bene Djorkaeff, che è di origine armena, sebbene io ci sia già stato a giocare in un altro paio di occasioni. So che anche Aldair andrà a giocare questa partita, Litmanen mi ha chiamato e anche lui è felice di aver accettato l’invito, può darsi venga anche Baresi.”

Un altro “colpaccio” per gli organizzatori dell’evento sarebbe riuscire a portare all’Hanrapetakan Stadium personaggi del calibro di Rivaldo, Batistuta, Matthäus, Rudi Voller, ma soprattutto il capitano giallorosso, Francesco Totti.

Il numero 10 della Roma, come riporta l’agenzia di stampa “News.am”, potrebbe accettare di aderire all’evento per Hovhannisyan, vista la sosta per le nazionali e le conseguenti due settimane di stop al campionato.

I contatti sono stati avviati, adesso spetta al capitano decidere ma, in ogni caso, il 29 Marzo sarà una festa in onore ad un grande sportivo che ha scritto la storia del calcio armeno e dell’Europa dell’Est.