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Calvo: “Ricominciare sarebbe positivo. Non ci sono scadenze impellenti per il taglio stipendi”

LaPresse

Il COO giallorosso parla anche di come si stia cercando di capire come riprendere le attività: "Le tempistiche non le decide il mondo del calcio, ma il Governo"

Redazione

Francesco Calvo, COO giallorosso, torna a parlare delle tante iniziative promosse dalla Roma per la lotta al coronavirus e non solo. Queste le sue parole a Teleradiostereo:

Direttore sta facendo da coordinatore con Roma Cares ormai?

Sapendo e non avendo la presunzione di risolvere i problemi. Abbiamo cercato di essere pratici e operativi con iniziative che potessero aiutare i nostri tifosi e non solo. Ringraziamo anche Wind e Tre per la consegna dei tablet. Stiamo cercando di mettere insieme tante piccole iniziative che hanno avuto grande visibilità e ci fa piacere non certo per la visibilità, ma quanto per il messaggio positivo che vogliamo far passare con i nostri tifosi e la gente di Roma.

Sulle altre iniziative

Io poi come si può sentire dall'accento non sono romano, ma mi sono reso conto subito che la Roma è più di una squadra di calcio e quindi abbiamo cercato di avere subito delle idee per aiutare chi era più facile e semplice da sorprendere come i più piccoli e i più anziani. Essere in casa non è facile per nessuno e con i piccini volevamo portare un po' di buon umore.

Tutto questo le ha fatto capire ancora di più la gente di Roma?

Assolutamente. Per noi la soddisfazione più grande è stata vedere la gioia di queste persone. La testimonianza della gente che ha consegnato i pacchi o del nostro amministratore delegato che ieri ha portato le uova ai bambini ci fa capire quello che stiamo facendo e il messaggio che vediamo nelle persone.

Sulle magliette messe in vendita oggi con la scritta "Assieme"

Questa è l'ultima idea che abbiamo lanciato questa mattina. Sicuramente non ci fermeremo qui. Volevamo lanciare questo messaggio di vicinanza alla persone perché noi abbiamo bisogno di loro e ci vogliamo essere in questo momento. Questa maglia è un'altra iniziativa per raccogliere dei fondi che insieme a Protezione Civile e Regione Lazio decideremo come usare.

Vanno fatti i complimenti alla Roma in questo momento senza fare paragoni con nessuno e pensando solo al bene comune, giusto?

I complimenti li prendo volentieri, ma non sono destinati a me. I miei ragazzi quando mi hanno proposto l'idea della maglietta l'ho subito accettata. Noi adesso lavoreremo dietro le quinte per cercare di capire se si potrà riprendere o meno. In questo momento l'input da parte del presidente e dell'Ad è di sfruttare in senso buono le nostre risorse riversandoci sulla nostra associazione con iniziative benefiche che abbiano impatto sulla felicità delle persone.

Avete un'idea su come ripartire?

Noi su questo siamo allineati alle linee del Governo. Le tempistiche non le decide il mondo del calcio, ma il Governo perché il calcio non è chiaramente una priorità in questo momento anche se riteniamo abbia una importanza sociale. Credo sia positivo se si potesse ripartire e stiamo lavorando insieme alle istituzioni calcistiche sul come riprendere. Ci sono dei protocolli definiti dai medici federali e che sono in validazione presso la federazione per definire le regole del gioco e ripartire in massima sicurezza. A questo ci atteniamo. Non sarà un lavoro facile, ma è necessario per la ripartenza sicura che è alla base di tutto.

A che punto siete con il taglio degli stipendi?

Questa è una situazione in continua evoluzione. Ci sono dialoghi non solo da noi ma in tutte le società per arrivare a una soluzione che sia nell'interesse di tutti visto l'impatto che questa crisi avrà. Non ci sono scadenze impellenti. Ci stiamo lavorando per farlo nelle modalità più corrette.

La speranza è di tornare alla normalità

La salute delle persone e il ritorno alla normalità quanto prima sono sicuramente l'obiettivo.