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Calcio&dieta: il “giovane” Totti non si ferma più

Dal “rigore del cucchiaio”, a tavola, al ‘rigore a cucchiaia”, in campo. Per trascinare la Roma al quarto posto che vale la Champions League, per scrivere il proprio nome in maniera indelebile nella storia del calcio...

Redazione

Dal "rigore del cucchiaio", a tavola, al 'rigore a cucchiaia", in campo. Per trascinare la Roma al quarto posto che vale la Champions League, per scrivere il proprio nome in maniera indelebile nella storia del calcio italiano. Francesco Totti non smette di stupire e, soprattutto, non la smette di segnare.

Con la doppietta rifilata ieri sera all'Udinese (la terza nelle ultime quattro partite, ndr), decisiva per strappare i tre punti al Friuli, il capitano ha infatti toccato quota 258 gol con la maglia giallorossa, 203 in Serie A. Nella classifica marcatori all-time del campionato Roberto Baggio dista adesso appena due reti e, se Totti dovesse continuare a segnare al ritmo dell'ultimo periodo, l'ex Divin Codino dovrebbe essere raggiunto e sorpassato prima del termine della stagione.

 

Il segreto di un highlander come Totti, 35 anni il prossimo settembre, che in carriera ha preso parecchi colpi dagli avversari, subito infortuni gravi (si è rotto prima una gamba e poi un ginocchio, ndr) e che da tempo è costretto a convivere con una schiena malconcia, è racchiuso nella sua forza di volontà.

Per rilanciarsi al top, il numero 10 ha iniziato una dieta ferrea che lo ha portato a perdere peso. Un regime alimentare proteico, senza pasta e carboidrati e, ovviamente, senza dolci. Addio quindi all'amata Nutella, col cucchiaio riposto nel cassetto fino al rigore di Udine. «Era tanto tempo che non lo facevo, ho tirato fuori quest'arma dal cassetto - le parole dell'attaccante dopo il match - Se sto così posso giocare fino a 45 anni...».

Magari riuscendo così a farsi allenare anche da Carlo Ancelotti: «Lui l'ha sempre detto, prima o poi riuscirà ad allenare la Roma: e io spero di esserci ancora quando arriva». L'elisir di lunga vita di Totti, però, non deriva solo dai maggiori sacrifici fatti a tavola ma anche da quelli sul campo.

Parallelamente, con il preparatore personale Vito Scala, Totti ha infatti adottato un programma di allenamenti personalizzato che ha permesso al giocatore di ritrovare forma fisica e brillantezza atletica. L'ultimo tassello lo ha poi messo Vincenzo Montella che, da quando ha preso possesso della panchina della Roma, ha riportato il capitano giallorosso al centro del progetto, restituendogli il ruolo di unica punta del 4-2-3-1. «Nel ruolo di centravanti mi trovo bene perchè segno, servo la squadra e ho più libertà - ha ammesso Totti -. Spero comunque di non fermarmi qui, vorrei continuare su questi ritmi».

Negli ultimi dieci anni, solo nel 2002-03 Totti non è riuscito a chiudere il campionato in doppia cifra. Adesso, il suo obiettivo immediato è quello di superare Baggio che, con 205 gol, lo precede di appena due reti nella classifica marcatori di sempre della Serie A. Poi avrà tempo per attaccare la coppia che occupa il terzo posto formata da Altafini e Meazza (216). Più difficile sembrerebbe l'aggancio a Nordahl (225), mentre irraggiungibile appare Silvio Piola, primo con 274 gol. Un altro traguardo che il capitando della Roma ha tutta l'intenzione di tagliare prima di appendere gli scarpini al chiodo è quello di strappare a Nordahl il primato dei gol segnati con la stessa maglia. L'attaccante svedese si è fermato a 210 centri con la casacca del Milan, e Totti è già a 203 con quella giallorossa. Insomma, altre otto esultanze col pollice in bocca - un 'copyright' che ormai ha fatto scuola, tanto da essere ripreso anche da colleghi come Krasic, Iniesta e Toni - e magari il cucchiaio tornerà utile stavolta per festeggiare con un bel boccone di Nutella.

ANSA