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Calcioscommesse, Guberti: “Sono distrutto, decisione assurda. La Samp mi ha abbandonato”

In merito al processo di primo grado al calcioscommesse, tra i più colpiti da questo ciclone c’è Stefano Guberti, tesserato della Roma,

Redazione

In merito al processo di primo grado al calcioscommesse, tra i più colpiti da questo ciclone c’è Stefano Guberti, tesserato della Roma, cui sono stati dati 3 anni di squalifica per la combine avvenuta nell'incontro Bari-Sampdoria del 2010-2011 (all’epoca il giocatore vestiva la maglia blucerchiata).

Calciomercato.it ha voluto contattare direttamente il calciatore e il suo avvocato Katia De Nicola, per commentare quanto sancito stamane dalla Figc.

"Sono distrutto. Non mi aspettavo assolutamente una sentenza di questo tipo. Sono sbigottito, la trovo una decisione assurda – ha esordito Stefano Guberti  –. Ho tante domande che mi frullano per la testa cui vorrei venisse data una risposta. Non capisco perché Masiello – che ha cambiato versione mille volte – sia stato ritenuto attendibile soltanto per quello che ha dichiarato sul sottoscritto, a differenza di quanto avvenuto invece per tutti gli altri imputati. Tra l’altro ho presentato le testimonianze scritte di chi (Aldo Guardino e Samuele Cambarau, ndr)  era con me nella stanza d’albergo dove si sostiene sia stata organizzata la combine. Dichiarazioni che smentiscono quanto affermato da Masiello. Non capisco perché a queste cose non sia stato dato peso. Non avevo nessun motivo per dover soltanto pensare di fare quel genere di cose, nessun vantaggio. In questa vicenda mi sono sentito abbandonato anche dalla Sampdoria".

Difficile, se non impossibile guardare avanti, quando il terreno sotto ai tuoi piedi improvvisamente frana: "Del mio futuro non so cosa dire. Mi alleno ogni giorno ma da stamattina non riesco davvero a pensare a niente. Spero soltanto che tutto si risolva e che venga fatta chiarezza. Non si scherza con la vita delle persone: qui non si tratta soltanto di giocare al calcio. Credo che molto di questa giustizia sportiva debba essere rivisto perché non si possono dare delle condanne senza prove, soltanto sulla base di una serie di deduzioni", ha concluso il centrocampista di Sesto San Giovanni.

Sulla stessa lunghezza d’onda, non poteva che essere anche il legale dell’ex centrocampista di Bari Torino, dott.ssa Katia De Nicola: "Questa sentenza ci ha colti impreparati: ci aspettavamo un proscioglimento in considerazione della forte memoria difensiva presentata, a fronte delle prove portate alla Procura. Il quadro era favorevole a Stefano. C’è grande rammarico soprattutto perché la versione del mio assistito non è  stata ascoltata: da quanto abbiamo dimostrato era assolutamente estraneo ai fatti. Da questa mattina sono già al lavoro per il ricorso  che porteremo davanti alla Corte, nella speranza che quanto presenteremo, venga questa volta valutato e tenuto nella giusta considerazione. Masiello non è stato considerato mai attendibile se non le caso di Stefano Guberti. Gli altri due testimoni oculari della vicenda lo hanno smentito.  Andremo davanti alla Corte a testa alta con l’obiettivo di chiarire questa vicenda ".