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La Serie A alle elezioni, Pellegrini: “Se si votasse starei in panchina”. Conti: “Voto Totti presidente”

Le Iene hanno interpellato i giocatori di Serie A, tra cui tanti giallorossi come anche Daniele De Rossi, Diego Perotti e Stephan El Shaarawy

Redazione

In questi giorni a tenere banco in Italia c'è stato sicuramente l'argomento caldo delle elezioni del 4 marzo, dove i cittadini italiani hanno votato per la Camera, il Senato e in alcuni casi (come il Lazio) per la Regione. I risultati non hanno dato un esito definitivo, in quanto nessun partito o coalizione ha i numeri necessari per formare il nuovo Governo. Nel frattempo Le Iene, programma satirico in onda su Italia Uno, hanno 'disturbato' diversi calciatori di Serie A consegnandogli alcune schede per replicare quello che è stato o sarebbe stato il loro voto e scoprire così chi vincerebbe se a votare fossero solo i calciatori. Gli effetti sono stati sicuramente esilaranti, tra perplessità e battute. Tra i giocatori interpellati ce ne sono stati molti della Roma. Ad esordire Daniele De Rossi, interrogato sul suffragio universale: "A volte è un po' sopravvalutato", l'opinione del capitano giallorosso, a cui viene consegnata una scheda elettorale. "Bene o male li conosco tutti", assicura il numero 16. Poi la chiosa finale dopo aver votato e imbucato la scheda: "In bocca al lupo all'Italia!"

Tocca anche a Stephan El Shaarawy e Lorenzo Pellegrini, apparsi un po' in difficoltà alla domanda 'Cos'è il suffragio universale?' Ecco l'esempio che può schiarirgli le idee: è come se la formazione la facesse tutto il paese votando, invece che Di Francesco. "Quindi noi staremmo in panchina", risponde prontamente Pellegrini. I due fanno così la loro scelta e imbucano la scheda intonando l'inno nazionale.

L'incombenza si sposta poi sulle spalle di Diego Perotti, che alla vista della scheda elettorale esclama: "Cos'è? E' una schedina! Cosa sono i simboli? Le squadre". L'argentino imbuca poi il suo voto, così come Morgan De Sanctis, Gregoire Defrel e Maxime Gonalons. Il centrocampista francese alla consegna della scheda fa per mettere un autografo. "Dovresti votare", gli fanno notare. "No, no"replica l'ex Lione rispedendo al mittente la 'patata bollente'. Idee decisamente più chiare per Bruno Conti. "Se Totti si candidasse vincerebbe?", gli chiedono. "Sicuramente, è una proposta che gli farò", risponde la bandiera giallorossa. Il dirigente romanista però sfata il tabù della segretezza del voto: "Io mica mi devo nascondere. Forza Roma, Totti presidente. Non si può fare?" Probabilmente in tanti sarebbero d'accordo con lui.

Non solo, anche moltissimi altri calciatori vengono interpellati, con esiti decisamente differenti tra loro: Claudio Marchisio, Antonio e Gianluigi Donnarumma, Franck Kessie, Leonardo Bonucci, Patrick Cutrone, Alessandro Matri, Giacomo Bonaventura, Isaac Cofie, Stephane Omeonga, Eugenio Lamanna, Andrej Galabinov, Diego Laxalt, Santiago Gentiletti, Nicolas Spolli, Daniel Bessa, Andrea Bertolacci, Mattia Perin, Leandro Rosi, Francesco Migliore. Allo spoglio dei voti c'è chi ha votato 'Le Iene', chi addirittura un ironico 'Giampiero Ventura', chi ha scritto 'Non mi fido' e chi 'Forza Roma Totti Presidente'. Quest'ultimo non è di sicuro molto difficile da indovinare.