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Calafiori: “All’Olimpico realizzati i miei sogni, vorrei giocare con il pubblico”

LaPresse

Le parole del terzino giallorosso: "Trigoria è la mia seconda casa, passo più tempo lì che a casa mia"

Redazione

In occasione dei 150 anni di Roma Capitale, Riccardo Calafiori ha voluto ripercorre i suoi 5 posti del cuore della città. Romano e romanista doc, il terzino è da questa stagione in pianta stabile in prima squadra, onorando la tradizione che la società porta avanti da anni. Il primo posto è la Petriana:È importante perché è stato il primo vero inizio della mia avventura calcistica. Ho cominciato lì a giocare. Ricordo il primo anno, ero alto per la mia età, ma la Roma prendeva dai 9 anni in su. Dissi all’osservatore che avevo ancora 6 anni e che quindi non potevo giocare per la Roma. Due anni dopo, il sogno si è avverato, è stato stupendo quando mi hanno detto che mi avevano preso”. Si passa quindi all'oratorio San Giuseppe: “Ci giocavo quando stavo alla Petriana, ovviamente non mi allenavo tutti i giorni, ma 2-3 giorni a settimana. I giorni restanti giocavo lì con gli amici, forse si impara di più giocando sul cemento che sull’erba”.

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Arriva uno dei simboli di Roma, Piazza Navona: “Rappresenta una gioia, un momento di spensieratezza e l’infanzia in generale. Principalmente l’Epifania, ci andavo molto spesso con la mia famiglia, prendevo qualche caramella e mi divertivo sulle giostre”. Non poteva mancare, ovviamente, Trigoria, casa di Calafiori da 10 anni: "Ormai è la mia seconda casa, passo più tempo lì che a casa mia. Se penso che sono già passati 10 anni mi sembra impossibile. Più momenti belli che brutti, ma sono quelli brutti che mi hanno fatto crescere”. Per ultimo ma non per importanza c'è, ovviamente, lo Stadio Olimpico: “La realizzazione di un sogno, sembra impossibile ma ora ne faccio parte. Sono emozioni fortissime, dà un po’ timore prima, ma poi dà felicità, perché è una cosa che hai sempre voluto. Non ho mai giocato con il pubblico, vorrei provare questa sensazione perché è un altro effetto”.