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Cagliari-Roma: le pagelle dei quotidiani. Si salva solo Pjanic

Ecco i voti dei quotidiani in riferimento alla gara di ieri.

Redazione

Ecco i voti dei quotidiani in riferimento alla gara di ieri.

GAZZETTA DELLO SPORT

Stekelenburg 5 : Thiago Ribeiro lo fulmina due volte. Esco o non esco? Dubbio morettiano

Rosi 4,5 : Pronto via, ma lui dov’è ? Ribeiro ne approfitta e lo manda ai matti ripetutamente, si fa scappare pure Pinilla. Spreca un assist di Totti. Disastroso

Kjaer 5 : Il grande freddo lo provoca lui. Pasticcia e bisticcia con Rosi. Sbaglia il fuorigioco. In tilt

Juan 6: Compleanno con gol. Tiene in piedi la baracca poi arriva il ciclone Ibarbo.

Josè Angel 5: Altra prova toppata. Inadeguato Simplicio 6: Si oppone agli avversari con la pancia, ma è efficace

Greco 5 : Non pervenuto

Gago 6 : Cuce e ricama ma si fa fregare da Conti

Pjanic 6,5: Punizione in stile Holly e Benji , partita in crescendo

Totti 5,5 Lezioso nel primo tempo, qualche guizzo nella ripresa

Lamela 5: Un paio di accelerazioni palla al piede. Stop

Borini 7: Canta e porta la croce. Il suo impegno è encomiabile

Luis Enrique 5: La sua Roma fa e disfa la tela come Penelope. Cinica avanti , in bambola dietro

 

CORRIERE DELLO SPORT

Borini 6,5: Un rapace dall’animo generoso: non si limita a segnare il terzo gol in campionato, ma offre anche sostegno alla fase difensiva. Nel secondo tempo però cala e non è abbastanza convinto davanti ad Agazzi.

Pjanic 6: Tra Zidane e Pernambucano con il suo piede avvelenato crea la punizione del temporaneo 1-2. Ed allo scadere sempre su punizione sfiora il pareggio. Purtroppo fallisce anche una palla destinata ad andare in rete.

Juan 5,5: Da solo contro tre avversari e tre compagni non può farcela. Maschera per un po’ i limiti della Roma segnando un gol di speranza. Poi frana esposto alla figuraccia a cui lo costringe Ibarbo. Simplicio 5: Non si vede molto, anzi è sovrastato dal Cagliari

Gago 5: Sembra fuori forma: è impreciso e discontinuo. Una sua palla persa costa il 3-2. Con un bel tiro al volo si avvicina però al gol. Greco 5: Confusionario. Non aggiunge niente alla Roma Totti 5: E’ disponibile ma non è mai dentro la partita

Luis Enrique 5: La sua Roma non è fortunata ma nelle ultime settimane ha perso equilibrio. Agli avversari concede troppe occasioni.

Stekelenburg 4,5: Complice della festa cagliaritana. E’ troppo spensierato nell’approccio al primo goal, è inspiegabilmente incerto sul terzo gol

Rosi 4,5: Nel primo tempo il male della Roma viene dalle sue parti. E’ fuori posizione sul primo goal di Cagliari. Non può poi fare miracoli sul gol di Pinilla. Nel secondo tempo spinge di più ma spreca l’occasione del 3-3.

Lamela 4,5: Ora si vedono tutti i suoi 19 anni. Gioca per sé, non per la Roma. E’ scomparso dopo la doppietta di Coppa Italia contro la fiorentina

Kjaer 4,5 : Ancora una volta inquietante- Ha idee sbagliate ed il resto viene di conseguenza. In questo momento non può giocare nella Roma.

 

IL MESSAGGERO

STEKELENBURG 4,5Prende il primo gol (un gran tiro) sul suo palo e dà l’impressione di partire con un attimo di ritardo. Incolpevole sulla rete di Pinilla, grosse responsabilità invece sul tre a due di Ribeiro: prima tenta l’uscita, poi ci ripensa e dà campo e tempo per il tiro al brasiliano. Goffo, non è da lui.

ROSI 4Si fa lasciare sul posto da Ribeiro in un paio di occasioni, in una di queste il brasiliano va in gol. Su Pinilla, che segna il due a due, arriva in ritardo. In difesa a tratti è deleterio, davanti,a tratti ininfluente. Fallisce anche un gol. Serataccia.

KJAER 4Sbaglia il tempo dell’uscita e Pinilla va in porta. Non dà mai la sensazione di trasmettere sicurezza, a volte è costretto a ricorrere al fallo plateale. Non bene. Come dice Sabatini, non è il momento di parlare del suo riscatto. E ti credo.

JUAN 5,5Appare ilpiù lucido delquartetto difensivo, va anche in gol. Dietro spesso si balla, ma non sembra avere troppe responsabilità. Anche se non può essere totalmente esente da colpe se la squadra prende quattro gol.

JOSÈ ANGEL 4Attacca malino,difende maluccio. L’impegno non manca, la giovane età forse lo aiuterà, ma per il momento non sembra all’altezza.

SIMPLICIO 5Non esalta, non incanta l’occhio, trotterella in mezzo al campo rubacchiando un pallone qua e un pallone là. A volte non sa cosa farci e pasticcia.

GAGO 5Il gioca passa sempre tra i suoi piedi, tocca tanti palloni e ne perde alcuni anche in maniera grossolana, tipo quello che da il là alla ripartenza del Cagliari per il tre a due. Inconcludente.

PJANIC 5,5Qualche buona iniziativa, una punizione velenosa che porta al gol di Borini, un assist al bacio sempre per Borini, un paio di mezzi gol (compresa la punizione nel finale uscita di cinque centimetri). Attimi di qualità in una serata in cui non è al meglio.

LAMELA 4Qualche accelerazione, molte pause. Troppe. E un’ammonizione inutile.Continua il periodo di appannamento. Luis Enrique lo sostituisce nel finale.

TOTTI 5Gioca inizialmente molto lontano dalla porta, ingaggiando un corpo a corpo in mezzo al campo con Daniele Conti.Nella ripresa si sposta più avanti e le cose migliorano, ma non riesce a incidere come al solito. Tenta qualche assist, non tira mai in porta.

BORINI 5,5Qualità non eccelsa, ma lo aiuta la gamba da centrocampista,che gli consente di correre e lottare su ogni pallone e di trovarsi sempre (a volte poco lucido) sotto porta. Segna il quarto gol stagionale,il terzo in campionato (come Bojan), raccogliendo una respinta maldestra di Agazzi su punizione di Pjanic.

GRECO 5Non aggiunge né toglie a quello che non aveva aggiunto né tolto Simplicio.

BOJAN ng Non ha tempo né modo per mettersi in evidenza. E forse in questo periodo nemmeno la capacità psicologica (quella tecnica, si dice ce l’abbia).

IL ROMANISTA

Stekelenburg 5: Con la partita di ieri ci si siamo ricordati cosa significa giocare con un portiere normale, uno che non ti dà il valore aggiunto. Stavolta Stek non ha fatto quello che un grande portiere fa, quello che lui di solito fa. Non ci ha messo una pezza e i tiri difficili da prendere sono diventati impossibili. Non proprio errori, a parte forse la mancata uscita sul terzo gol, solo un triste anonimato

Rosi 4,5: Il primo gol ce lo ha tutto sulla coscienza, il secondo un po’ e soprattutto non fa mai la differenza né davanti né dietro. E stavolta non lo salva nemmeno il fatto di non perdere la testa come in passato. E’ semplicemente e palesemente un grosso passo indietro.

Kjaer 4: Le parole di Sabatini prima della partita erano un bel punto interrogativo sul suo futuro. Lui in campo ne ha aggiunto un altro paio con una prestazione (un’altra) da incubo. Errori decisivi su un paio di gol e poi una costante sensazione di indecisione, di insicurezza. Ogni volta che la palla passa per i suoi piedi il ritmo si abbassa. Il vero Kjaer non può essere questo, eppure ormai da troppo tempo questo stiamo vedendo. E il tempo per rimettersi in marcia sta quasi per scadere.

Juan 5,5 Fino al minuto 91 era l’unico a salvarsi di una difesa che sembrava una zattera in balia della corrente. Un gol, qualche buona chiusura, il tentativo di tenere a galla la zattera di cui sopra (nonostante il fuorigioco sbagliato sul terzo gol). Ma quel duello finale contro Ibarbo condanna anche lui. Troppo brutto il modo in cui si è fatto buttare giù, troppo facile, troppo triste. Troppo tutto.

Josè Angel 5 Il fatto che Luis Enrique non abbia spinto più di tanto per chiedere un esterno di sinistra nel mercato di riparazione, così come il fatto che lo ha schierato titolare, sono segni che il tecnico crede sempre nelle potenzialità di questo ragazzo. Che al momento però le nasconde molto bene. Dietro è il solito. Davanti sbaglia negli appoggi e se ha l’occasione per il tiro non ha il coraggio. Ecco, forse il suo momento è tutto lì: questione di coraggio.

Simplicio 6+ : Tra i migliori. Sicuramente il più continuo. Sempre dentro al match, con grinta, col fisico, anche con precisione. Si prende pure il rigore del pareggio, ma solo l’arbitro Romeo non lo vede. Poi, chissà perché, al momento del primo cambio Luis decide di togliere proprio lui.

Pjanic 6,5: E’ una della note positive della serata, per non dire l’unica. A Cagliari ci è arrivato sullo slancio di quel secondo tempo contro il Bologna. Roba quasi da vincere la partita da solo. Ci ha provato pure ieri. Nei suoi piedi genio e "regolatezza", martello e cesello. Il primo lo usa per sparare un missile verso Agazzi per il 2-1. Col secondo lavora una meraviglia che esce non si sa perché. Con lui in campo, anche in mezzo a questa bufera si vede uno spicchio di sole

Gago 5: Il peso sulle spalle della diffida e la paura di saltare la partita con l’Inter possono aver inciso, ma non possono giustificarlo del tutto. Perché ieri, per la prima volta da un bel po’, anche lui ha steccato. E, senza De Rossi, la Roma non se lo può permettere. Perché in quella posizione se sbagli becchi il gol (è successo sul terzo), se non sei più che presente la squadra non gira. E la Roma non ha girato. Anche per causa sua

Lamela 5: Quante volte ha passeggiato sopra alla palla con la pianta come solo lui sa fare, come gli piace? Zero. Emblematico di una serata scialba, senza lampi, senza gioie, senza tigna. Come su quella scivolata a un asso dalla porta su cui non è arrivato per un pelo. A 19 anni, a certi livelli, anche quello può fare la differenza.

Totti 5,5 : Un primo tempo alla rovescia, fuori tempo. Che è più di una rarità per uno che è una sinfonia vivente. Sceglie di passare quando potrebbe tirare, tira quando potrebbe passare. E poi una serie di passaggi lunghi di poco o corti di poco. Ma la stonatura non è prevista nel suo mondo e nell’intervallo si "accorda" e torna a fare musica, come quel passaggio per Rosi. Un po’ tardi però.

Borini 6: Altro gol, che poteva essere decisivo. Un altro che non arriva solo per il fattore C di Agazzi. Davanti la Roma sbaglia tanto, sbaglia anche lui, vedi quel colpo di testa un po’ molle, vedi qualche controllo così così. Ma lui c’è sempre e quell’esultanza col coltello tra i denti è lì a ricordarlo.

GRECO 5,5 Mezzo tempo al posto di Simplicio. Non riesce ad aggiungere granché.

Luis Enrique 5: Cos’è successo? Dove è finita la Roma di dicembre? E’ vero, senza certi errori dietro e senza quelli davanti si poteva comunque vincere, ma non sarebbe comunque stata come le vittorie di Bologna, Napoli o quella col Cesena. Troppe occasioni concesse, troppo poco del suo calcio. E non bastano gli errori dei singoli a spiegare tutto. Nel freddo e nella neve si è persa la strada per il paradiso, che pure sta lì, a vista. Basta riprenderla.