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Burdisso: “Contatti con la Roma, ma non ho più sentito nessuno con la nuova proprietà”

Il dirigente argentino ha ammesso l'ipotesi di diventare nuovo ds giallorosso prima della cessione del club. Poi su Andrada: "Portiere top"

Redazione

Alla fine, formalmente, dovrebbe essere Morgan De Sanctis il direttore sportivo della Roma. Il mercato dei giallorossi verrà condotto da Guido Fienga, anche perché dei tanti nomi circolati in orbita Trigoria non è arrivato nessuno. Del casting ha fatto parte anche Nicolas Burdisso, ex difensore della Roma ed ex ds del Boca Juniors che ha portato in Argentina Daniele De Rossi. Ora sta prendendo il patentino da dirigente a Coverciano:"Mi piace molto, siamo un bel gruppo. Durante il lockdown abbiamo fatto lezioni online, ma ora per fortuna siamo tornati tra i banchi e tra un paio di settimane dobbiamo presentare la tesi. Venendo dal campo le conoscenze tecniche già ce l'avevo, ma sto riempiendo lacune sui regolamenti, sulla gestione del budget e su tutta la parte amministrativa".

A 'calciomercato.com', Burdisso ha svelato anche il retroscena sulla Roma: "Ho avuto contatti con la vecchia società dopo la separazione da Petrachi, ma da quando sono cambiati i proprietari non ho più sentito nessuno". Poi sull'ipotesi Andrada in giallorosso: "L'anno scorso gli abbiamo rinnovato il contratto inserendo una clausola di 25 milioni di euro. E' un portiere top, in Europa potrebbe giocare tranquillamente in un grande club". La trattativa con De Rossi: "Ho sempre messo il piano tecnico davanti a tutto, perché Daniele oltre a essere un leader e un ragazzo di personalità è stato anche un grande calciatore. L'idea è stata la mia: lui ha sempre dato priorità alla Roma, ma quando gli hanno detto che non avrebbero rinnovato il contratto l'ho contattato per proporgli di venire al Boca. In termini economici non possiamo lottare con altri club, ma lui non ci ha pensato molto ad accettare. Per l'entusiasmo che il suo arrivo ha creato nella squadra e tra la gente, è stato un gran trionfo. Era partito bene, poi si è infortunato e ha voluto affrettare i tempi perché avevamo una partita importante. In più aveva un problema familiare e quindi è dovuto rientrare".

Un commento anche su Retegui, talento del Boca Juniors passato nella scuderia di Totti:"Gli ho fatto il primo contratto appena sono arrivato, ma con Francesco non ci siamo sentiti per il giocatore. L'ho mandato in prestito all'Estudiantes dove ha fatto molto bene e ha trovato un allenatore che l'ha aiutato a crescere. Da noi sarebbe stato il quinto o sesto attaccante, lì si è sentito importante. E' un giocatore con caratteristiche più europee che sudamericane".

Poi sul suo futuro da direttore sportivo: "Mi piace avere responsabilità, essere molto presente e seguire tutto da vicino. Punto molto a rinforzare l'immagine dell'allenatore agli occhi dei giocatori. Preferisco costruire progetti e pianificare il lavoro sul lungo periodo, cercando ogni anno di migliorare e raggiungere traguardi. Quella al Boca Juniors è stata un'esperienza stupenda nella quale avevo tutto in mano io, anche il settore giovanile. Una sfida bellissima in un club che per me rappresenta molto. C'è qualcosa con un club brasiliano, un progetto che potrebbe interessarmi. Per me che sono argentino, lavorare in Brasile sarebbe una bella sfida. E aspetto sempre di tornare in Italia, ma senza fretta".

Infine i consigli per gli acquisti: "Al Boca ci sono Capaldo e Almendra che sono molto bravi, il River ha Julian Alvarez e Cristian Ferreira. Ma c'è anche Fausto Vera dell'Argentinos Juniors che può diventare forte. Forse non sarebbero pronti fin da subito, ma bisogna aspettarli e dare loro il tempo di ambientarsi".