(di Andrea Schietroma) Mirko Vucinic, Marco Borriello, Jeremy Menez e David Pizarro. Cos'hanno in comune questi quattro calciatori?
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Buoni per il Re e non per la Regina? Ma solo in apparenza…
(di Andrea Schietroma) Mirko Vucinic, Marco Borriello, Jeremy Menez e David Pizarro. Cos’hanno in comune questi quattro calciatori?
Sono tutti e quattro stati ceduti (o stanno per esserlo) dalla Roma nelle ultime due sessioni di mercato. Oltre a questo però, c'è un particolare molto curioso che li accomuna: tutti quanti sono finiti in una squadra attualmente in testa al proprio campionato.
Ma procediamo con ordine.
I primi a lasciare la capitale sono stati Mirko Vucinic e Jeremy Menez finiti alla Juventus, il primo, e al nuovo, ricchissimo, Paris Saint-Germain degli sceicchi, il secondo. Entrambi si erano ritrovati ai margini della squadra più per loro volontà che non per effettive decisioni della società giallorossa. Il montenegrino, dopo tanti anni nella capitale, era diventato oggetto di regolari contestazioni dei tifosi, complici le non brillanti prestazioni degli ultimi mesi di permanenza. Così, non trovandosi più a suo agio, il principe di Niksic ha deciso di andarsene, anche sbattendo un pochino la porta, per accasarsi a Torino, sponda bianconera. Per lui spazio ci sarebbe anche stato, ma preferiva occuparlo nella rosa della "società più importante del mondo".
Stessa storia, capriccio più capriccio meno, per Menez il francese scoperto dall'ex DS Pradè. Arrivato come uno dei “quattro moschettieri” (soprannome affibbiato dalla stampa francese ai giovani transalpini più promettenti, ovvero Benzema, Ben Arfa, Menez e Nasri), è tornato a casa con tre stagioni di delusioni e facce insofferenti per approdare alla squadra regina dello scorso mercato estivo, il "suo" PSG. Anche lui era stimato da Luis Enrique, ma la società e lo stesso giocatore, non avevano in mente il medesimo progetto. Poca determinazione in campo e voglia di vincere, convinsero i dirigenti che Jeremy aveva poco a che vedere con la nuova Roma. E lui voleva proprio tornare a casa.
Così si arriva a Gennaio, sessione in cui viene ceduto Marco Borriello. Dopo averlo riscattato a fronte degli accordi presi dalla passata gestione societaria, l'attaccante campano decide di voler provare a mettersi in gioco in questa nuova avventura. Ha voglia di fare, professionalità, dedizione ed è disposto persino a giocare attaccante laterale perchè a lui, questo progetto, piace davvero. Ma non ce n'è. Marco, l'attaccante più desiderato dalle italiane, è un centravanti puro, pronto a sgomitare in area per insaccare quel pallone vagante, per punire le difese distratte e imprecise. Correre fino alla difesa, scartare gli avversari e servire i compagni, non sono le sue migliori caratteristiche. Dopo pochi mesi e una scarna manciata di presenze, se ne accorge anche lui: In questa Roma non c'è proprio spazio. Così, con un anno di ritardo, è pronto per passare alla Juventus in testa al campionato, la squadra a cui, un anno prima, aveva preferito i colori giallorossi.
Ed ora lui, il Peq, il fedelissimo di mister Spalletti. Tanti anni a Roma, tante soddisfazioni, tante delusioni, ma anche diversi trofei aggiunti alla bacheca. Fino alla scorsa stagione, quando qualcosa con Ranieri si rompe. Pizarro sparisce dalle convocazioni della Roma, ufficialmente per infortunio. Quando la Roma passa a Montella però, in tre giorni il cileno è di nuovo in campo, titolare per una partita intera. I tifosi un po' mugugnano. Sono le prime avvisaglie di divorzio: La società passa di mano, arriva Luis Enrique, un tecnico con cui Pizarro dovrebbe trovarsi a meraviglia, date le sue doti di palleggio, ma il rapporto non decolla e il Peq, apparentemente, è sempre infortunato. Così la Roma sboccia senza di lui, che diventa superfluo. Lo vuole il Manchester City di quel Mancini che non lo aveva pienamente apprezzato all'Inter. Ma va ad aggiungersi ad una squadra di campioni che sta dominando la Premier League...
Quattro storie di quattro giocatori che per motivi diversi non sono rientrati nei piani della nuova era giallorossa. Tutti ora, fanno parte di una squadra in testa alla classifica del proprio campionato. Per tutti, l'addio alla Roma è stato (o sarà, come nel caso di Pizarro) una svolta forse vincente nella loro carriera.
E la Roma? Quanti rimpianti per la cessione di giocatori importanti? Pochi.
Sì perchè Vucinic, alla Juve, non è che vada poi così bene, perchè sarà anche primo, ma come al solito segna poco: appena 3 gol in 15 partite, gli stessi del criticatissimo Bojan Krkic.
E Borriello poi?In un mese di bianconero ha totalizzato un'ora scarsa di gioco. Conte (e i tifosi) gli preferiscono ancora Matri e Quagliarella.
Menez in Francia, ha trovato un posto da titolare e qualche gol in più, ma la carriera che gli si prospettava davanti, probabilmente, sarà solo un rimpianto.
Ora va via anche Pizarro, a lottare per una maglia a centrocampo con Yayà Tourè, De Jong, Barry, Johnson, Milner e Hargreaves. Pronosticare poche presenze per il cileno, non è poi così fuori luogo.
Le classifiche sorridono loro a discapito della Roma. Ma a volte l'apparenza inganna...
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