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Buon compleanno, Vecchio Commando. Nessuno può fermarti, come il vento

Quarantuno anni fa, il 9 gennaio del 1977, nasceva il Cucs, il gruppo giallorosso che avrebbe fatto la storia del tifo in Italia e nel mondo

Redazione

C’è stato un 9 gennaio in cui Roma si svegliava con la nascita di un gruppo che avrebbe fatto la storia del tifo in Italia e nel mondo. C’è un tempo, oggi, in cui Roma si sveglia con la foto di Fazio che fa yoga alle Maldive. Tutto cambia, il Commando Ultrà Curva Sud, data di nascita 9 gennaio 1977, l’unico 9 gennaio che i romanisti conoscono e sempre conosceranno. Perché 41 anni fa la nostra storia è cambiata per sempre, quando durante una partita contro lo Sampdoria è comparso per la prima volta lo striscione del Commando. Potremmo, in questo articolo, raccontarne le gesta, la scelta dei gruppi di ritrovarsi insieme, i cori, le trasferte magiche, i tamburi, i sorrisi, i ricordi. Potremmo, ma non lo faremo. Racconteremo il Commando Ultrà Curva Sud con le parole di Roberto Stracca, che scriveva sulla fanzine del Cucs e poi sul Corriere della Sera. E scriveva così, mentre si chiedeva se avesse ancora senso andare allo stadio dopo aver visto una Roma che Roma non era. Ieri come oggi, a lui lasciamo il compito di fare gli auguri al vecchio Commando. La sintesi, la sua, la loro, la nostra e la vostra, in fondo è sempre la stessa: Ti Amo.

"Dopo Roma-Cagliari mi sono chiesto se ha ancora un senso andare allo stadio a vedere esibizioi penose di Balbo, Fonseca e co. che se ne fregano di noi tifosi. Ma ero comunque felice e ci ho messo un po' per capirne il perché. Poi ho ripensato a quel pomeriggio di un giorno da cani e ho visto un gruppo di ragazzi che ha cantato nella speranza (illusione?) che qualche 'brocco' centrasse la rete. Quante volte è risuonata questa domanda: ma cos'è il Commando? Un circolo chiuso? Un'associazione a delinquere? Un'organizzazione finanziata dall'A.S. Roma? Niente di tutto ciò. Il Commando non si può spiegare, perché il Commando non esiste. E' un'idea, un'astrazione, un sentimento. Nessuno ne è proprietario. Nessuno può fargli fare ciò che vuole, perché non si può imporre nulla ad un moto d'animo, nessuno lo può distruggere, perché non si uccide un ideale. Rido se ripenso ai nostri discorsi di sciogliere il gruppo perché non si può mettere fine ad una passione. Finché ci sarà solo un bambino che sventolerà una bandiera, ci sarà il Commando Ultrà. Siamo solo dei momentanei realizzatori di un'opera. Domani io me ne andrò e ne verranno 100 migliori di me. Verrà chi dirà 'io c'ero nel '77' e una risata lo seppellirà. Verrà chi dirà 'io sono il capo' e giù 20.000 pernacchie.

Chi può possedere un moto d'anima?

Finché ragazzi avranno voglia di cantare e non guardare la partita, il Commando vivrà. Anche se domani ci saranno Dylan e Ambra (i figli di questi anni) che non sapranno nemmeno chi erano Vittorio e Stefano, anche se li accomunerà a loro un affetto e una spinta emotiva.

Il Commando non ha direttivi, regole, capi e vicecapi.

Il Commando non ha controlli, il Commando è una forza della natura.

È un vento... e chi può fermare il vento?"

Roberto Stracca - Commando Ultrà Curva Sud

1994