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ROME, ITALY - MAY 06: Bruno Peres of A.S Roma passes the ball during the UEFA Europa League Semi-final Second Leg match between AS Roma and Manchester United at Stadio Olimpico on May 06, 2021 in Rome, Italy. Sporting stadiums around Europe remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)
Bruno Peres, ex terzino destro della Roma, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Tuttomercatoweb. Queste le sue parole sui giallorossi, De Rossi e il suo futuro:
A Roma ci sono state delle difficoltà "Una piazza complicata ma le persone ti amano da morire, hanno un rispetto e affetto enorme. Dopo due anni a Roma ho voluto ritornare in Brasile perché papà e mamma avevano dei problemi e ho deciso di stare vicino a loro, non potevo lasciarli da soli. Sarei potuto tornare anche al Torino, mi chiamò Petrachi poi fu lui a trasferirsi alla Roma. Per me è stata una bellissima esperienza e ogni volta che ho la possibilità di tornare sono sempre belle parole e grandi abbracci. Mi vogliono bene e questo non lo posso dimenticare. Quando posso seguo ancora i giallorossi, fuso orario permettendo".
Il tuo ex compagno di squadra De Rossi intanto è diventato allenatore, proprio dei giallorossi "Daniele era già un allenatore in campo, amava le responsabilità. Mi fa piacere vederlo alla guida della Roma, perché è sempre stata una persona umile e intelligente, con grandi idee. Sta facendo molto bene e secondo me crescerà tanto perché aveva questo in testa. Diventerà un grandissimo. Certo, mi fa un certo effetto vederlo in questo ruolo avendo condiviso con lui lo spogliatoio".
Ti vedi anche te allenatore in futuro? "Non credo e a essere sincero non mi vedo in questo mondo. Magari resto, ma come agente. Del resto già suggerisco i giocatori al mio, di agente, gli faccio il 50% del lavoro (ride, ndr)".
Rimpianti? "Non aver segnato nel derby della Capitale".
Sul futuro. "Sono tornato in Brasile e ho potuto godermi la famiglia, l'affetto delle persone care. Ma dopo aver giocato quasi 10 anni in Europa mi sono abituato a un certo tipo di calcio. Per cui voglio tornare a giocare in Europa".
Pensi di tornare proprio in Italia? "Perché no? Mi piacerebbe perché è un paese che mi ha accolto benissimo".
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