Queste le parole di Mario Brozzi, ex medico sociale dell'AS Roma rilasciate alla trasmissione radiofonica 'Vox Populi Romani'.
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Brozzi: “La società andrà ad un italiano”
Queste le parole di Mario Brozzi, ex medico sociale dell’AS Roma rilasciate alla trasmissione radiofonica ‘Vox Populi Romani’.
Due giorni fa è apparso su un quotidiano sportivo nazionale un articolo riguardo l'udienza in corso tra lei e l'A.S. Roma. Ricordiamo brevemente che cosa è successo tra il dottor (ed onorevole) Mario Brozzi e la società giallorossa.
"Il 15 Gennaio del 2009 ricevetti una telefonata dalla Dott.ssa Cristina Mazzoleni , la quale mi invitava a recarmi il giorno successivo alle ore 14,30 presso i nuovi uffici della A. S. Roma calcio, per importanti comunicazioni al mio riguardo. L´indomani, precisamente il 16 Gennaio 2009, mi recai a quell´ora in quel posto e venni ricevuto dalla stessa Mazzoleni e la terzogenita figlia del Presidente Franco Sensi, Silvia.In pochi minuti, appresi con stupore che la società mi comunicava il licenziamento.Questo è quanto so della vicenda, visto che solo fino a qualche giorno prima non vi era mai stato alcun motivo che mi avesse fatto pensare ad un epilogo simile. Ricordo come fosse ora l´orario in cui uscii dai loro uffici ed erano precisamente le 14,37. Esattamente un anno dopo, il 16 gennaio 2010, venni ricevuto da Renata Polverini, allora candidata alle elezioni regionali Lazio quale Presidente, la quale mi voleva conoscere in quanto aveva sentito parlare di me. Dopo due ore di colloquio con Lei ed il Suo allora capo segreteria ed oggi assessore al bilancio Stefano Cetica, uscii dagli uffici elettorali ed ero uno dei candidati della lista Polverini alle elezioni regionali. Erano le 14,37?.Cosa si aspetta dall´ udienza di Giugno?"Ciò che è giusto e nulla di più. Credo che una persona abbia diritto ad essere sempre rispettata come uomo, come professionista e come Padre di famiglia, la mia, quella alla quale ho tolto molto tempo. In quegli anni, mi sono dedicato completamente alla Roma e, proprio a causa di quell´assenza, la mia famiglia ha pagato un prezzo alto, molto alto. Ma questo è un altro discorso."Capitolo societario. Chi la spunterà? E quando si concluderà questa vicenda?"Un Italiano, in quanto la Roma è Roma, che sia tifoso del calcio e della Roma, perché la Roma, credetemi, ha bisogno d'amore, ma che soprattutto, coniughi lo sport con quei principi etici di cui i nostri figli hanno, come mai prima, assoluta necessità. Sogno, infatti, uno sport quale educatore di regole, rispetto, onore e salute, dove i nostri giovani possano vivere una gioventù sana, fuori dalla strada e in quel contenitore etico, del quale si sente la necessità. Quale marchio migliore di quello della Roma?"
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