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Brozzi: “I conati di vomito di Messi? Colpa dell’emotività. Anche Totti nell’anno dello Scudetto fu vittima di cefalee”

Calciatori ed emotività. L'ex medico sociale giallorosso ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito

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"Ogni calciatore ha un suo modo per affrontare l'emotività". E' un tema delicato quello dell'emotività dei calciatori. Ragazzoni grandi, forti fisicamente, ma spesso ci si dimentica che sotto la maglia c'è un'anima, un carattere, un'indole. A volte le pressioni del campo, e quelle fuori di esso, diventano insostenibili e gli sfoghi possono avere diverse esternazioni. "I misteriosi conati di vomito Leo Messi? Probabilmente si tratta di un fatto funzionale, di natura emotiva o da stress: il problema si ripete da tempo e sono sicuro che nel suo club ormai avranno fatto tutti gli accertamenti del caso. Inoltre se i conati fossero legati a un disturbo di natura organica, di sicuro non si risolverebbero così, come se nulla fosse". Queste sono le parole di Mario Brozzi, ex medico sociale della Roma, rilasciate all'Adnkronos Salute.

"Il carattere di Messi traspare oltre che dal suo comportamento in campo anche dalle sue azioni. Uno sfogo di questo tipo, è un riflesso: una volta liberatosi dalla bolla gastrica, il giocatore è a posto e pronto a dare il meglio sul campo" ha concluso.

"E' capitato anche a me con altri giocatori. Ogni calciatore ha un suo modo per affrontare l'emotività. Anzi, queste reazioni denotano la sensibilità e la coscienza del ragazzo, alle prese con incontri in cui vuole dare il massimo. Ricordo che anche Francesco Totti nell'anno dello scudetto della Roma, il 2001, soffrì nelle ultime tre-quattro partite del campionato di cefalee fortissime" ha rivelato Brozzi.