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Bologna-Roma, Brighi: “A Garcia toglierei Pjanic. Donadoni è bravo a motivarci”

“A Roma ho trascorso quattro anni bellissimi, vissuti in una realtà che ti fa sentire professionista sotto tutti i punti di vista. Purtroppo negli ultimi anni non abbiamo ottenuto i risultati che avremmo meritato ". Ha dichiarato il...

Redazione

Oggi il centrocampista del Bologna Matteo Brighi ha rilasciato un’intervista per la rubrica AS Roma Match Program. Il giocatore, che domani sarà un ex della gara, non ha dimenticato i suoi trascorsi con la maglia giallorossa. Queste le sue dichiarazioni:

Anni intensi, quelli vissuti a Roma: cosa ricorda del periodo in giallorosso?

"Sono stati quattro anni bellissimi, vissuti in una realtà che ti fa sentire professionista sotto tutti i punti di vista. Ho avuto l’opportunità di allenarmi con grandi campioni e di provare esperienze indimenticabili: la Champions League è una di queste".

È uno dei pochi ad aver esordito titolare con la maglia della Roma e aver realizzato un gol, Empoli-Roma, il 4 novembre 2007. Una bella emozione!

"Sì, è vero. Non capita tutti i giorni una cosa così. È un episodio che ricorderò sempre con particolare affetto".

Alla Roma ha vinto Coppa Italia e Supercoppa. Si dice che nella Capitale sia difficile vincere, ma voi ci siete riusciti, perché?

"Il gruppo era forte. Eravamo una squadra. Purtroppo negli ultimi anni, secondo me, la Roma non ha ottenuto i risultati che avrebbe meritato".

Di chi è stato il merito? Chi erano i più forti del gruppo?

"Il merito va diviso con tutti. Poi chiaro che se si ha in squadra giocatori del calibro di Totti e De Rossi allora la musica cambia per davvero. Cito loro due, ma di campioni ce ne sono stati veramente tanti".

Quest’anno è tornato a Bologna dopo 14 anni, contento della scelta?

"Sì sono molto soddisfatto. È un ambiente in cui si sta bene, i tifosi sono fantastici anche nei momenti di difficoltà. La società che ho trovato è molto diversa da quella di un tempo. Ha un grande progetto e credo che possa concretizzarlo. Sono orgoglioso di farne parte".

Quali sono gli obiettivi personali e quelli del gruppo?

"I miei obiettivi coincidono con quelli della squadra. Io spero di dare una mano grazie all’esperienza. Come squadra, vogliamo salvarci il più in fretta possibile".

Arrivato Donadoni avete ottenuto due vittorie contro Atalanta e Verona. Cos’è cambiato?

"Con Delio Rossi in molte partite gli episodi non hanno girato a nostro favore. Contro l’Atalanta, invece, si è invertita la tendenza e abbiamo iniziato a credere maggiormente in noi stessi. Quando cambia un tecnico sta al gruppo tirare fuori qualcosa in più. Donadoni poi è stato bravo a motivarci, dandoci le giuste indicazioni. Chiaro che il suo lavoro darà i suoi frutti nel tempo".

Che gara si immagina al Dall’Ara?

"Sarà una partita difficile. La Roma è forte, si impone in tutti i campi e sicuramente cercherà di farlo anche a casa nostra. Noi dobbiamo cercare di non concedere grandi occasioni, sbagliare il meno possibile e sfruttare al meglio le occasioni che avremo".

Se potessi togliere un calciatore alla Roma?

"In questo momento, oltre a Gervinho, preferirei evitare Pjanic. È un giocatore di altissima qualità, in grado di cambiare la partita con un singolo gesto".

In cima ci sono tante squadre, quale crede sia la più accreditata alla vittoria finale?

"Difficile identificarne una. Io spero che sia la Roma la squadra che conquisterà lo scudetto, purché ricominci a vincere dalla partita successiva alla nostra".