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Bradley:“DiBenedetto alla Roma farà bene solo se avrà passione per il calcio”

Dagli States all’Italia passando per Olanda, Germania e Inghilterra. Si può riassumere così il percorso da calciatore di Michael Sheehan Bradley, centrocampista del Chievo.

Redazione

Dagli States all'Italia passando per Olanda, Germania e Inghilterra. Si può riassumere così il percorso da calciatore di Michael Sheehan Bradley, centrocampista del Chievo.

Dopo il precursore Alexi Lalas nel Padova anni '90 e la meteora Oguchi Onyewu nel Milan dello scorso anno, l'ex giocatore di Borussia Mönchengladbach e Aston Villa è il terzo calciatore americano a calcare i campi della Serie A.

 

Un'esperienza, questa, che si sta rivelando di alto profilo. "In Italia ci sono moltissime squadre di buon livello - racconta il numero 6 del Chievo in esclusiva ai microfoni di Tuttomercatoweb.com -. I giocatori uniscono qualità tecniche, tattiche e un grande talento per il calcio. Il campionato è senza dubbio molto competitivo. Ogni settimana si affrontano formazioni che ti possono mettere in difficoltà".

 

Prima di arrivare in Serie A hai calcato i campi anche di Premier League e Bundesliga. Quali sono, a tuo avviso, le maggiori differenze fra questi campionati. La Serie A è davvero la più difficile da affrontare? "Quando giochi in Italia sai benissimo che ogni settimana sfidi squadre che sono molto organizzate a livello tattico. Le migliori formazioni spesso non sono quelle più forti ma quelle che permettono ai propri giocatori di andare a segno con maggiore frequenza. In Inghilterra, ad esempio, il calcio è molto più veloce e fisico che in Italia, ma sul piano tattico non c'è paragone. Ogni tipo di calcio esprime la mentalità del paese in cui si gioca".

Nella storia del nostro campionato tu sei solo il terzo giocatore statunitense a vestire la maglia di un club italiano. Secondo te perché in Italia i calciatori "made in USA" non hanno avuto finora grande fortuna? "Sinceramente è difficile dirlo. Non so darmi una spiegazione. Il calcio negli States è molto praticato e a livello internazionale sono anni che ci facciamo rispettare sia come singoli che come squadra nazionale. Il nostro livello di gioco è migliorato con costanza e ci sono molti giocatori di livello che possono avere sicuramente un futuro in Europa".

Parliamo del Chievo. Obiettivo salvezza? "Siamo tutti concentrati sul conquistarci la conferma in Serie A. Daremo il 100% per raggiungere questo obiettivo. Sappiamo che ogni gara sarà dura e che ogni avversario che troveremo settimana dopo settimana non sarà facile da superare, ma lotteremo fino alla fine per salvarci".

C'è un giocatore che ti ha impressionato particolarmente fra i tuoi compagni o nelle squadre che hai affrontato finora? "Non mi piace fare nomi. Ci sono moltissimi giocatori di grande livello per ogni squadra del campionato. E tanti hanno ottime qualità soprattutto sul piano offensivo".

Dal campo alla scrivania, come valuti l'arrivo di Thomas Richard DiBenedetto al timone della Roma? "Conosco solo di nome DiBenedetto, ma certamente il suo approdo alla Roma è una cosa importante sia per la Serie A che per il calcio USA, così com'è già accaduto, ad esempio, nel Liverpool. La cosa fondamentale è che abbia passione per il calcio. Quella non deve mancare mai".