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Bove: “Mourinho è speciale, sono grato per la sua fiducia. Meritiamo questa finale”

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Il giovane centrocampista giallorosso racconta le sue sensazioni in vista di Budapest: "Mi aspetto una finale come si deve, meritiamo di esserci e ne siamo contenti"
Redazione

Edoardo Bove è stato il simbolo di questa stagione della Roma, dei limiti nominato tante volte da Mourinho da cui però i giallorossi sono usciti più forti e con uno spirito di squadra enorme. Al portoghese piace spesso ricordare che Bove al suo arrivo era destinato in prestito alla Triestina e si è ritrovato a giocare una semifinale europea da titolare. Segnando il gol decisivo. E ora potrebbe giocare anche la finale, visto lo splendido momento di forma. Il centrocampista classe 2002 ha parlato al sito dell'Uefa: "Fin da quando ero molto piccolo, mi sono appassionato allo sport in generale, soprattutto ai giochi con la palla. Da ragazzo giocavo a tennis abbastanza regolarmente, e per circa cinque o sei anni ho giocato sia a tennis che a calcio. Ad un certo punto ho dovuto fare una scelta, anche se ero piuttosto bravo in entrambe le cose. Vedendo quanta strada ho fatto, immagino di aver fatto la scelta giusta alla fine".

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Poi Bove racconta la prima volta nella Roma tra le giovanili: "È sempre difficile spiegare quelle sensazioni, è come cercare di spiegare la sensazione di segnare un gol all'Olimpico, o di ricevere la prima chiamata dal club. Sono emozioni molto forti. Nel complesso, la maggior parte delle persone di solito risponde a questa domanda dicendo che si tratta di una "emozione indescrivibile". Ma è davvero così. All'inizio, la cosa più importante per me era divertirmi. Poi, man mano che cresci e ti sviluppi, inizi a capire l'importanza di giocare per la Roma e cominci davvero a sentirti parte di questo club". Ma Bove ora è diventato praticamente un titolare:"Questo è un punto di partenza. Ho appena iniziato ed è per questo che voglio continuare così e continuare a giocare bene. Devo essere grato per la fiducia che hanno in me in questo momento, e questa è la cosa più importante. Ne sono molto felice. Mourinho è una persona speciale per me perché è una persona vera. Tratta il resto della squadra proprio come tratta me, e questa è la cosa più importante. Se ha qualcosa da dirti, te lo dice dritto in faccia, e io preferisco persone così. Quindi mi sono trovato bene con lui fin dall'inizio. Ovviamente mi ha anche aiutato a crescere. Tutta la sua guida mi ha aiutato tantissimo e sono felice per la fiducia che ha in me".

Un percorso in crescendo, fino ovviamente al gol con il Leverkusen che è valso la finale: "Il culmine di tutto il lavoro che ho fatto qui negli ultimi due anni con l'allenatore, lo staff, con la Roma. Forse i miei primi gol sono stati istintivi: i gol tipici di un giocatore giovane e inesperto. Ma devi lavorare sodo in allenamento per tirare fuori alcuni elementi del tuo gioco, e quando riesci a farlo sul campo, è davvero fantastico. Come mi sono sentito quando ho visto la palla colpire la rete? A domande come queste è difficile rispondere perché tutto accade così velocemente. In quel momento, tutto è confuso". Ora il Siviglia:"Mi aspetto una finale come si deve, perché durante tutto l'anno abbiamo meritato di esserci quindi ne siamo molto contenti. Lo meritano anche loro. Il Siviglia viene dalla Champions League, quindi merita ancora di più il posto in finale. Ecco perché siamo molto felici e siamo felici anche per i tifosi. Vincere sarebbe bello, così come sarebbe bello vincere una qualsiasi finale. Una finale è un tipo di partita completamente diverso".