Felicità alle stelle per Edoardo Bove, fresco di rinnovo con la Roma fino al 2028. Il centrocampista giallorosso, su Instagram, ha postato un bellissimo messaggio che descrive alla perfezione il legame che c'è tra il numero 52 e la sua squadra del cuore: "Da dodici anni l’AS Roma è la mia casa e la mia famiglia e ora che ho il privilegio di indossare la maglia dei grandi avverto tutta la responsabilità e l’orgoglio che ne derivano. Ho avuto già il privilegio di vivere sulla mia pelle due percorsi magici in Europa, ho visto la città in festa intorno al nostro pullman e l’amore che abbiamo ricevuto quando non ce l’abbiamo fatta… Continuare a dare tutto non è una scelta: è un dovere. Fino ad ora non mi sono mai percepito un esempio, avendo solamente 21 anni, ma spero che questo rinnovo possa ispirare i ragazzi del nostro settore giovanile. Il mio pensiero oggi va a tutti i bambini che stanno coltivando il sogno che ho vissuto e che sto vivendo: la speranza e la possibilità di farcela è riposta nei piccoli gesti che accompagnano la quotidianità e nella costanza con cui li ripetiamo, superando gli ostacoli". Tra i tanti commenti degli entusiasti tifosi della Roma, c'è anche quello di Leandro Paredes: "Mamma mia Daniee". Il riferimento è proprio a Daniele De Rossi grande idolo di Bove. In squadra sono in tanti ad avergli attribuito questo importante quanto suggestivo soprannome.
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Bove festeggia il rinnovo: “La Roma è casa mia. Dare tutto per lei è un dovere”
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Cosa significa per te questo rinnovo? "Per me che sono cresciuto qui significa tantissimo, è il dodicesimo anno che sono qui. Ricordo benissimo quando sono entrato a Trigoria e a volte, raccontandolo, è un'emozione forte che ancora mi tocca. Aver rinnovato è un'emozione che mi darà grandissima fiducia anche per il futuro. Sono davvero contento".
Vorresti ringraziare qualcuno in particolare? "Sicuramente la società, che mi dà la possibilità di continuare questo percorso che dura da una vita e lo fa sempre nel modo migliore possibile. Mi dà tutto, è davvero una grandissima emozione. Sono qui da 12 anni, ma ogni anno che passa è sempre un percorso di crescita che continua"
Quanto è cresciuto l'uomo e quanto il calciatore? "L'uomo è cresciuto di pari passo al calciatore. Sono entrato che ero un bambino, ora sono un uomo e man mano che si va avanti si acquista consapevolezza e ci si rende conto di dove si è e di quanto si è fortunati ad essere qui. Allo stesso tempo è cresciuto tantissimo anche il calciatore grazie ai mezzi forniti dalla società e alle persone di grande spessore qui presenti. Sono cresciuto tantissimo sia dal punto di vista umano sia tecnico"
In cosa pensi di dover migliorare? "Sono tante le cose che devo migliorare. In campo sono cose più tecniche e specifiche. Una delle mie grandi doti è quella di focalizzarsi sul lavoro quotidiano. Dal punto di vista mentale sono sulla giusta strada. Su alcuni aspetti di campo devo migliorare, ma mi sto rendendo conto che sto intraprendendo la giusta strada. Mi fa piacere che la società punta su di me e si renda conto che ci sono ampi margini di crescita e un futuro su cui lavorare insieme ed è questa la cosa più importante. Quando un percorso viene condiviso sia dal giocatore che dalla società la cosa che accade è continuare insieme con la felicità di entrambi.
Se dovessi dare un consiglio ai ragazzi? "Darei dei consigli dal punto di vista mentale perché nel calcio, dai più piccoli ai più grandi, esistono tanti talenti che sono davvero formidabili. Per diventare calciatori, però, serve anche una mentalità che va costruita nel tempo e che va allenata senza dubbio. Se cresci mentalmente, cresci anche tecnicamente e fisicamente. Ti serve anche per curare il tuo percorso, vivendo al meglio. Dal non uscire prima della partita, al mangiare bene, molti pensano siano cose superflue, ma fa parte di un tipo di mentalità che porta a fare questa professione. Il mio consiglio è di lavorare sulla testa perché nel calcio è un attimo sia nell'eccellere che nell'andare in basso e bisogna stare sempre sul pezzo".
Quanto ti hanno aiutato a crescere Mourinho, Pinto e i tuoi compagni? "Questo contratto che firmo è anche merito loro perché una mia crescita si è vista anche grazie alle possibilità che mi sono state date e alle persone che hanno creduto in me. Io sono stato bravo a cogliere le occasioni e a non mollare, però devo solo ringraziarli. Sia per le persone che sono, che per i consigli che mi hanno dato"
Un mese ricco di appuntamenti. "Come d'altronde lo sono tutti. La nostra mentalità è quella di pensare partita per partita. Ci sono scontri diretti, però il focus resta sempre lo stesso con la massima ambizione e la massima voglia di portare a casa 3 punti".
Il tuo prossimo obiettivo personale? "Consolidare la mia crescita perché mi sento in continua evoluzione e mi fa tanto piacere questo. Mi rendo conto, però, che c'è sempre da migliorare ed è un lavoro su me stesso che voglio fare. Per quanto riguarda la squadra, spero di vincere il più possibile con la Roma che è quello che ho sempre sognato sin da bambino".
Entrare all'Olimpico. "È una sensazione unica e difficile da descrivere. Quest'anno quando entriamo passiamo sotto la Curva ed è tutto ancora più bello. Ti dà una carica e ti vengono i brividi".
La carriera universitaria. "Bene sicuramente perché sto continuando a studiare. Credo che proceda di pari passo con quella calcistica. A breve avrò un altro esame e anche lì bisogna stare sul pezzo altrimenti non ti lasciano scampo. Devo riuscire a dedicarmi a quella calcistica che è quella principale, ma sono onorato di fare questo tipo di doppia carriera perché non è banale. La maggior parte delle volte lo sport viene visto come ostacolo alla formazione completa di un individuo, ma secondo me non è cosi. Devono essere perseguite entrambe le cose perché sicuramente si può fare".
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