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Getty Images
Edoardo Bove, ospite a Rai Radio 2 Social Club, è tornato a parlare anche della Roma e delle chance di vincere lo Scudetto. Queste le sue parole: "Dopo il malore ho capito che il primo soccorso può fare la differenza. Ho rivisto le mie priorità: ora il calcio è salute, non solo competizione. Che idea mi sono fatto di questa Roma? Una grande idea, stanno facendo un bellissimo percorso. Non so se avete visto il video di Mancini quando gli hanno chiesto della Roma prima in classifica quindi... più o meno la mia reazione è quella. C'è tanto tempo da giocare fino a fine anno. È presto per parlare". Poi ha proseguito parlando anche della legge sul primo soccorso:
A quasi un anno dal malore che lo ha colto durante Fiorentina-Inter.“È stato creato un po’ di tempo fa e ci sono già persone, associazioni, fondazioni che lavorano per promuovere e promulgare il primo soccorso e per informare le persone su problematiche cardiache e arresti cardiaci.”
Sui tre aspetti fondamentali previsti nell’iniziativa legislativa.“Abbassamento dell’iva dal 22% al 5% sui defibrillatori, l’obbligo di corsi di primo soccorso nelle scuole e per un determinato tipo di professioni e l’obbligo di corsi di primo soccorso per prendere la patente. C’è un po’ di disinformazione su questo argomento. Io ero il primo ad esserlo prima che mi accadesse questo episodio che mi ha permesso di entrare in contatto con queste fondazioni e associazioni. Questo mi ha fatto affezionare alla causa perché ho visto nelle facce dei padri che perdono figli anche il dolore che hanno provato e la necessità di fare il massimo per poter salvare le persone.”
Sul regolamento calcistico si è pronunciato:“In Italia c’è un tipo di regolamento che in altri campionati non è lo stesso ed è permesso giocare con il defibrillatore, il mio amico che mi accompagna dal 12 dicembre dell’anno scorso. Io sono tranquillo perché per me l’importante è tornare a giocare al di là di dove, quando, come e perché. In questo anno ho avuto la possibilità di vedere il calcio da fuori, di distaccarmi da una parte di me che era sempre presente perché ero abituato a una calendarizzazione della mia vita: vivere la settimana in base alla partita. Ho avuto la possibilità di rivedere delle mie priorità. Adesso sono contento perché mi sto allenando e posso mettere di nuovo il calcio al centro della mia vita e quello è il mio obiettivo. Lo sport per me è motivo di salute.”
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