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Bonolis: “Totti ai mondiali? Non lo convocherei. Inter-Roma sarà molto combattuta”

Queste le parole di Paolo Bonolis rilasciate a Centro Suono Sport in vista del match i sabato sera tra Inter e Roma

Redazione

Queste le parole di Paolo Bonolis rilasciate a Centro Suono Sport in vista del match i sabato sera tra Inter e Roma

"Vorrei smentire tutto ciò che riportano i giornali sui miei presunti prossimi impegni. Con Davide Parenti ci siamo incontrati, mi ha presentato un progetto che mi è piaciuto, ma poi non ci siamo più sentiti".

Inter-Roma? "Due squadre che hanno le loro inaspettate ambizioni. Ci daranno dentro perché entrambe hanno scoperto la possibilità di essere due squadre importanti. Hanno un unico impegno il campionato e poi più avanti la coppa Italia. Sarà una partita combattuta: la Roma cercherà di mantenere il primato, l'Inter dovrà far bene per tentare di raggiungere al termine del campionato un posto in Champions".

La Roma di Garcia? "È una squadra che imposta molto bene il gioco. Ha una difesa robusta, un bellissimo centrocampo, due proposte offensive molto interessanti Ljajic e Gervinho. L'ivoriano è un giocatore fastidioso per gli avversari, veloce, non ha paura dell'uno contro uno. La Roma gioca bene ma quello di Garcia non è un gioco spregiudicato bensì molto equilibrato. Ha avuto un calendario finora abbastanza facile, bisognerà vederla sabato contro l'Inter.

Totti in Nazionale? "Se io fossi Prandelli no, non lo porterei ai mondiali, perché il ct sta creando una Nazionale con un altro tipo di gioco. Francesco ha dei piedi benedetti da Dio ma è un po' indolente nella fase di recupero palla".

Inter-Thohir? "Fiorello non è contento? Evidentemente non lo conosce. Moratti ha preteso delle clausole che tutelano l'Inter. Per l'indonesiano è una operazione commerciale, ma il calcio resta comunque una passione e quando si fa un investimento di denaro sul calcio non si può non tener conto della passione. Sono favorevole perché Moratti non l'avrebbe fatto se non fosse stato necessario, non solo per se stesso ma per l'Inter".

Metamorfosi di alcuni giocatori nerazzurri rispetto alla scorsa stagione? "Alvarez è diventato un giocatore disponibile al gioco, al sacrificio e alla corsa. Ha iniziato ad alzare la testa: è sicuro ed incisivo, vede i compagni e questo l'ha imparato a fare quest'anno. Jonathan è diventato più evidente perché è il gioco di Mazzarri che richiede un forte impegno alle ali. È un buon giocatore ma non un campione, perché già contro la Juventus è un po' scomparso dal gioco. Pereira è un calciatore mediocre. Dicono ha cento polmoni? Ok, se ne vendesse un po' e si comprasse un cervello".