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Boniek: “La Roma passerà ai quarti, poi vorrei la Juve. DiFra bravo ad uscire dal periodo buio”

Parla l'ex calciatore giallorosso: "Con lo Shakhtar non sarà facile, ma la squadra si sta riprendendo. Schick soffre psicologicamente il peso del costo del suo cartellino"

Redazione

A due giorni dal ritorno degli ottavi di Champions League tra Roma e Shakhtar Donetsk, l'ex giallorosso Zibì Boniek è intervenuto ai microfoni di Teleradiostereo per commentare il momento della squadra di Di Francesco. Ecco le sue dichiarazioni:

Roma-Shakhtar?

E’ importantissima, ti permette di entrare nelle migliori otto. Loro sono forti, hanno buoni attaccanti. Sembra facile, ma non lo è per niente. Oggi è più importante fare gol, più che non subirne. Dzeko si è riposato, la squadra si sta riprendendo. Secondo me il primo tempo col Torino è dovuto anche alla tragedia di Astori. Nel secondo hanno dimostrato una netta superiorità. Il Torino mi ha un po’ deluso: una volta era una squadra dura, giocavano in maniera maschia. Ora ci sono tutti mezzi giocatori che volevano giocare in maniera tecnica, dove la Roma è superiore. Secondo me la Roma passerà il turno.

Che cosa pensi di Schick?

E’ un giocatore di estrema fantasia di gioco, ma soffre psicologicamente il peso del costo del suo cartellino, del poco gioco. Vorrebbe far vedere tutto in 5 minuti perché può fare spettacolo solamente in quelli. Ha dei numeri, si vede, ma è in stato confusionale, vorrebbe fare tutto in un’azione, ma non riesce. Schick del primo tempo e del secondo erano due calciatori diversi.

Chi è Schick? In quale ruolo dovrebbe giocare?

Il calcio è un po’ cambiato: lui dovrebbe fare o la punta centrale o una seconda punta. L’esterno largo non può farlo, non ha qualità motorie per rientrare. E’ un buon fantasista, nel 4-4-2 può fare l’attaccante.

Potrebbe fare lo stesso percorso di Under?

Gli attaccanti quando non segnano vanno in depressione, gli manca l’ossigeno per respirare. Dzeko delle ultime partite e quello di un po’ di tempo fa sono due attaccanti diversi. Gli attaccanti vivono per far gol, se non arrivano vanno in depressione calcistica.

I quarti di Champions League saranno difficilissimi.

Mi dà fastidio l’idea che, se la Roma passa, tutti spereranno di pescare la Roma. Io preferirei prima vincere con lo Shakhtar, poi vorrei il derby con la Juventus. La vita è fatta di episodi, di sfide, pensate Juventus-Roma ai quarti di finale. Una squadra italiana andrebbe sicuramente in semifinale. Prima di pensare a sognare però bisogna vincere gli ottavi. Non dobbiamo concedere niente agli avversari e fare gol su palla inattiva. In quello la Roma ha più potere, per me però può finire pure ai rigori.

Come giudichi la prestazione di Nainggolan?

Un po’ sottotono. Lo vedo che recupera qualche palla, è un giocatore di uno spessore importante. Per me è uno dei migliori centrocampisti al mondo, è chiaro che nei suoi confronti ho pretese alte. Strootman sta recuperando, sta facendo bene ora, ma il mio giudizio su di lui deve essere diverso rispetto al belga. Radja ha più facilità di corsa, di recupero di palla, ma da lui pretendo di più.

Perotti sta entrando in forma nel periodo decisivo della stagione?

Se giocherà spero che lo farà bene. Ogni tanto esagera a tenere il pallone, fa sempre questo uno contro uno continuo. E’ chiaro che ha la facilità di dribbling importante, ma deve pensare un po’ più alla squadra e perdere meno palloni. E’ cresciuto molto nella Capitale.

La vittoria dimostra che la Roma regge i 90 minuti?

La vittoria col Torino ha rivalutato la gara di Napoli. Sei punti in due partite, un risultato che nessuno si aspettava. E’ un momento importante, la vittoria dà la certezza che stai facendo bene. La Roma sta recuperando dal periodo buio, Di Francesco è stato bravissimo a riportare la squadra sui binari giusti, martedì ci sarà la controprova.