L'ex giocatore della Roma, Zibi Boniek ha rilasciato un'intervista all'emittente radiofonica "Tele Radio Stereo", riguardo il momento della squadra giallorossa:
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Boniek: “Critiche a Garcia ingenerose. Szczesny? Per rendimento non lontano da Buffon”
"Alla Roma c'è bisogno di pazienza, io non sto dalla parte di chi già mette in discussione Garcia"
"Alla Roma c'è bisogno di pazienza, io non sto dalla parte di chi già mette in discussione Garcia, la squadra costruita è di ottimo livello, ha sbagliato un paio di partite ma siamo a settembre, a Roma si fa presto a buttare tutto nel secchio, non deve essere questo il momento, si dia la possibilità di continuare a provare, il campionato è lungo. Si critica Garcia dopo la trasferta con la Sampdoria, ma chi avrebbe meritato di vincerla quella partita, la Sampdoria o la Roma? Rispondo io, la Roma, quindi perché tutte queste critiche? Lancio un appello, si faccia in modo che le critiche ingenerose ed eccessive non distruggano quello che si sta costruendo e che può portare agli obiettivi prefissati. E l'appello è anche per i tifosi.
Szczesny? Sapete, in Europa quando i sondaggi decretano la preferenza per una scelta al 75%, quella scelta è quasi sempre determinata non dalla preferenza del singolo ma perché tutti vanno in quella direzione. Io per natura la mia scelta, la mia opinione la difendo, anche se sono in minoranza e sulla bontà del portiere giallorosso ho sempre scommesso, ha picchi di rendimento che non lo fanno essere tanto inferiore a Buffon, e detto questo non lo sto paragonando al portierone juventino. Così come quando mi sono espresso su De Sanctis non intendevo offenderlo, anche se ho saputo che si è risentito. Morgan resta un ottimo portiere, ma la Roma ha fatto bene a rinforzarsi con Szczesny.
L'Inter è all'opposto della Roma. Si esalta, giustamente per la classifica, ma se si vede come ha vinto l'Inter, si nota molto di casuale. Anche nelle scelte estive. Guarin, decisivo nel derby, in estate doveva andare via, hanno provato in tutti i modi a venderlo. E' rimasto, è utile, però non sempre dietro risultati di alto livello c'è una programmazione perfetta. E non sempre dietro risultati inizialmente negativi c'è un problema di fondo.
Il problema della Juventus non è la fame ma la qualità. Pogba oggi viene chiamato a fare il capo del reparto mediano, fino a ieri giocava con Pirlo e Vidal, questa è la differenza. E' questione di uomini, Mandzukic, Dybala sono forti, ma in attacco fino a quattro mesi fa c'era Tevez. Non esiste il problema fame, a Torino per come sono abituati a lavorare non sono mai appagati, non sono mai sazi. Ora sono ripartiti coi giovani, devono metabolizzare le cessioni, ci vorrà un po' di tempo, ma è tutto una questione di qualità".
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