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Luis chiede una reazione “Così non so come intervenire”

(repubblica.it – M.Pinci) I quattro gol di Lecce, gli “elementi sopravvalutati caratterialmente”, i confronti, negli spogliatoi, al Via del mare prima, a Trigoria poi.

Redazione

(repubblica.it - M.Pinci) I quattro gol di Lecce, gli "elementi sopravvalutati caratterialmente", i confronti, negli spogliatoi, al Via del mare prima, a Trigoria poi.

La Roma, in bilico tra la frustrazione di una stagione buttata e la speranza di una rincorsa europea, ha passato una Pasqua (e pasquetta) di lavoro. Ma mercoledì è già campionato: recuperati Totti e Pjanic, Luis perde ancora Borini per un attacco influenzale. Ma nonostante tutto, le speranze del gruppo non sono ancora morte: "Uniti vinceremo". LUIS NON URLA PIÙ -Chi si aspettava una presa di posizione forte di Luis Enrique domenica nei confronti della squadra, è rimasto deluso: dall'asturiano, nessuna sfuriata, nessuna critica forte per la sconfitta deprimente di Lecce, nessun attacco agli undici scesi in campo. Un sostanziale silenzio, volto soprattutto a responsabilizzare la squadra, da cui però ha capito di non poter pretendere più di quello che ha ottenuto fino a oggi: un atteggiamento altalenante sempre in bilico tra esaltazione e resa: come tra Novara e Lecce. Eppure, l'allenatore non si è arreso, nonostante l'ennesima figuraccia: alla squadra manca quella leadership che senza Totti e senza Burdisso, assente da troppi mesi, nessuno è in grado di assumersi in questa Roma. Una lacuna che De Rossi e gli altri non sono in grado di colmare. "C'è qualcosa che non funziona in questa aria", è il pensiero diffuso a Trigoria, dove più che verso i singoli, l'indice sembra  puntato ul Dna della squadra. Anche per questo, più che il gioco, il tecnico adesso pretende di lavorare sulla personalità delle singole individualità. E quel "Continuiamo a lavorare" pronunciato la mattina di Pasqua alla squadra, sembra quasi una superflua richiesta di non mollare. Non ancora. BOJAN CARICA, J. ANGEL TAMPONA - Quasi il messaggio esteso pubblicamente da Bojan attraverso twitter: "Inizia una settimana con due partite molto importanti - ha scritto sul proprio profilo on line - ora più che mai dobbiamo essere uniti, vinceremo". Ma nel dopo Lecce, la tensione di uno spogliatoio ferito dall'ennesima debacle era tracimata soprattutto nei confronti di altri ragazzi, come il suo amico José Angel. Un momentaccio, per lo spagnolo: prima della disfatta salentina, l'esterno a Trigoria aveva tamponato in retromarcia un taxi entrato all'interno del centro sportivo. Qualche danno, ma mai accertato con il conducente dell'altro veicolo, per la fretta di tornare verso casa del giocatore. Anche per questo ieri qualche compagno ha scherzato chiedendogli "Cote, vuoi parcheggiare la mia macchina?". Ironia poco apprezzata da Angel, che ieri, mentre i compagni argentini Osvaldo, Gago e Heinze festeggiavano con le famiglie la Pasqua a pranzo insieme, è scappato solitario, insieme alla fidanzata Sara, al parco giochi di Valmontone, Magic Land. Per dimenticare critiche e tamponamenti. IL FLAMENGO SU JUAN, LA ROMA CHIEDE ADRYAN - Intanto, la società è già al lavoro sul mercato. "Sapevamo da inizio anno che ci servivano 3 o 4 acquisti e la sconfitta di Lecce non cambia nulla", il pensiero di Trigoria. Dove, in questi giorni, si è tornati a parlare del futuro di Juan. Oltre alle mete esotiche proposte nei mesi scorsi al club per il futuro del giocatore - ma il brasiliano non ha mostrato un grande interesse ancora - in questi giorni sarebbe (condizionale d'obbligo) tornato a interessarsi il Flamengo. Come sempre nei periodi di crisi del club rubronegro, la dirigenza è tornata a promettere l'arrivo di un flamenguista amato da tutti a Rio: Juan l'identikit ideale per riaccendere la fantasia dei tifosi, e per questo il dirigente Rafael de Piro, amico d'infanzia del difensore della Roma, si sarebbe esposto. La Roma, però, nel discorso con il Flamengo, avrebbe chiesto un sostanzioso cash per il cartellino, oppure uno scambio con il talentuoso centrocampista Adryan, classe '94, e supervalutato dal club carioca (qualcuno parla di 15 milioni). Difficile, a queste condizioni, accontentare le aspirazioni della presidente Patricia Amorim e del fido Rafael.