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Belotti e Abraham a digiuno, Mourinho cambia. Dybala-Wijnaldum: tocca a voi

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L'inglese non segna in campionato da sette partite, il Gallo è ancora a zero. Col Torino e per la Champions servirà altro: lo Special One pronto a lasciarli entrambi in panchina con la Joya falso nueve

Francesco Iucca

Abraham, Belotti e i gol: perfetti sconosciuti. E Mourinho studia lo stratagemma per incrementare la mole offensiva di reti realizzate, sdoganarle, un po' come il gioco dei cellulari messi sul tavolo, senza barriere, nella cena di gruppo della pellicola campione di incassi in Italia. Non basta Paulo Dybala per tenere in piedi tutta la Roma nella sua fase offensiva. La Joya ispira e centra il bersaglio, lo ha fatto già 14 volte in questa stagione, ma è rimasto l'unico. Abraham e Belotti, i due centravanti giallorossi, hanno messo insieme la miseria di 11 gol totali, di cui appena 6 in campionato e tutti dell'inglese. A tirare la carretta, così, in queste ultime partite è arrivato Gini Wijnaldum insieme a Dybala, assistito alla grande da Matic.

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Abraham e Belotti rischiano: Mourinho punta sui 'falsi bomber'

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E Mourinho allora è pronto a puntare sugli uomini, più che sui ruoli. Anche se questo significherà lasciare Tammy e il Gallo in panchina. Il pensiero c'è, è concreto, nella testa dello Special One che medita di schierare tutti i suoi fedelissimi. Matic e Cristante a ricomporre la diga di centrocampo, Pellegrini e Wijnaldum - che ha il gol nelle corde - sulla trequarti a supporto di Dybala che tornerebbe ad agire da 'falso nueve'. Una soluzione già adottata contro Inter e Juventus. Risultato? Due vittorie, con l'argentino a segno a San Siro. Il Torino non è forte come le squadre di Inzaghi e Allegri, ma è pericolosissimo soprattutto in casa. Quella con i granata, vista la classifica cortissima, diventa una partita vitale per la corsa Champions anche considerando l'impegno di giovedì in Olanda. E nel proprio stadio, gli uomini di Juric hanno una delle difese migliori del campionato. Abraham non segna da 7 partite in campionato, il digiuno si è fatto ormai pesante e anche i tifosi hanno cominciato a mugugnare all'Olimpico.

"Magari fischiavano me perché non erano d'accordo con il cambio", ha smorzato Mourinho nel postpartita con la Samp. Mano tesa verso l'inglese, dopo che però nel pregara invece aveva sottolineato una sua debolezza mentale: "Il Gallo ha una mentalità speciale, Tammy non ha questa mentalità così forte ma tecnicamente è bravo. Una squadra che gioca con El Shaarawy, Dybala e Pellegrini pensiamo possa interagire meglio con Tammy". Una speranza che si è spenta mestamente al 58', al momento dell'ingresso in campo di Belotti. Mourinho ha tracciato il problema dei suoi attaccanti: uno è forte nella testa ma non nei piedi, l'altro ha caratteristiche invertite. Non a caso, non è chiarissimo neanche chi dei due sia effettivamente il titolare, forse entrambi o - a questo punto - nessuno. Perché lo Special One sta pensando seriamente di capitalizzare al massimo il ritorno di Wijnaldum, la grande forma di Matic e il buon periodo di Cristante. Nella speranza che Pellegrini possa ritrovare un po' di smalto, dal momento che serve e non poco anche il suo di apporto realizzativo. A Torino torneranno tutti gli squalificati, Mou avrà l'imbarazzo della scelta anche in difesa e sul modulo da schierare. Ora più che mai, serve una sterzata special.