Salvarne solo mezzo oggi è impresa ardua. Nel primo tempo più brutto dell’era Garcia (sì, più del 7-1 subito da una corazzata come il Bayern) la Roma viene umiliata dal modesto Bate ed evidenzia i tanti equivoci tattici e tecnici della sua rosa. Florenzi non nasce terzino, De Rossi non nasce difensore centrale, Iturbe non nasce e basta. Imbarazzanti anche le prove di Szczesny e Vainqueur. La reazione nella ripresa salva dalla mediocrità Iago Falque e Torosidis.
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Bate-Roma LE PAGELLE: Garcia, cento di queste panchine…altrove! Iturbe: il bidone è colmo
Imbarazzanti anche le prove di Szczesny e Vainqueur. La reazione nella ripresa salva dalla mediocrità Iago Falque e Torosidis
SZCZESNY 3: Si riprende la porta, ma non sembra visto che sul tiro da fuori di Mladenovic è a cogliere margherite nelle steppe bielorusse e sul raddoppio dello sconosciuto bielorusso si fa bucare. Wenger lo escluse per la troppa discontinuità, ora abbiamo capito perché. Dalle stelle alle stalle.
FLORENZI 4,5: Dall’arcobaleno col Barcellona al diluvio di grandine di stasera. La “terzala” resta disorientata sul gol del Bate facendosi infilare centralmente, poi resta a guardare il tiro impossibile di Mladenovic e balbetta pure sul 3-0. Succede quando ti ritrovi a imparare in fretta e furia un ruolo non tuo. Sicuri che Bruno Peres (almeno come alternativa per farlo rifiatare) non era così indispensabile? Quando si sposta davanti va meglio e colpisce pure una traversa. Chissà perchè… (92’ Soleri ng: esordio a sorpresa)
MANOLAS 4,5: Prova subito a farsi una tartare con polpacci avversari e contorno di erba bielorussa, ma gli scappa la forchetta dopo 7 minuti e resta a bocca asciutta guardando gli altri abbuffarsi. Meglio non aggiungere altro.
DE ROSSI 4: Se all’ottava partita il difensore centrale deve farlo un centrocampista qualcosa sul mercato è andato davvero storto. Daniele non ha lo scatto sul breve, soffre l’uno contro uno e annega nello tsunami che travolge gli ultimi dubbi su una Roma ancora piccola. Poi quel nervosismo eccessivo, ancora una volta.
DIGNE 5: Vedi sopra, ovvero: può bastare un solo terzino sinistro in rosa? Prova spompata e sgonfiata del francese che somiglia a TenTen, ma che oggi sembra Linus senza coperta. Male dietro, male davanti, male in tutto. Nella ripresa però trova il cross giusto per Torosidis.
VAINQUEUR 4: Esordio dal 1’ per il francese che viene dalla Russia dove non ha lasciato un ottimo ricordo. In Bielo (russia) non lascia proprio memorie. Inutile, banale, scontato. Se non fosse stato così non sarebbe finito a Kiev. Sicuri non fosse meglio un Kucka qualsiasi? Forse era una scelta troppo semplice per qualcuno. (38’ Iago Falque 6: sta poco bene, ma sembra quello che sta meglio tanto da creare il pericolo più insidioso. Poco dopo mette Gervinho in porta. Non era nemmeno tra i convocati, doveva essere tra i titolari)
NAINGGOLAN 4,5: Come tenere un combattente a vigilare il ponte levatoio. Fuori dalla battaglia e senza possibilità di ferire l’avversario prova a fare da schermo a una difesa in disagio totale. Non ci riesce, anche perché la forma non lo assiste. Stufo di subire prova a sfondare impegnando seriamente Chernik. Cocktail annacquato.
PJANIC 4: Stavolta è più prevedibile di una multa per eccesso di velocità sulla Cristoforo Colombo. Leader di questo inizio campionato, perde la bussola dopo il primo gol del Bate e non riesce a far cogliere a Iturbe e Gervinho i frutti che prova a far crescere sulla trequarti.
ITURBE 3: Ricorrono sempre le solite tre parole neanche fosse una canzone di Jovanotti: sudore, nervosismo ed errori. Ha avuto più chance di un impiegato ministeriale raccomandato da mamma e papà. Il tempo delle mele è finito, ora si può dire: è un bidone, forse il più grande della gestione americana. E non sono stati pochi. (1’st Torosidis 6: Scelta da fare dall’inizio. Entra, restituisce equilibrio e permette a Florenzi di sgroppare. Poi segna il gol della speranza.)
SALAH 4,5: L’occhio di Ramses si chiude dopo pochi minuti e preferisce non guardare lo scempio in campo. Anche lui rallentato, ma al suo fianco ha gli zombie di The Walking Dead. Nel secondo tempo dà una sbirciatina.
GERVINHO 5,5: Parte con residui da polvere da sparo di Roma-Carpi, ma dura davvero poco. Il cocco de casa si scoccia subito e passa il resto della partita a danzare da solo nella notte più buia. Trova un bel passo a 25’ dalla fine quando prova a riaprire la partita con un gol inutile. Almeno non molla…
GARCIA 4: Cento di queste panchine? Ma neanche per sogno. Poi ci spiegherà cosa ha scritto in questi tre anni visto che di novità in campo non se ne vedono. L’unica ( e solita) modifica è il cambio di fascia per gli esterni. La sua Roma nel primo tempo è umiliata su tutta la linea: tattica, morale, fisica. La reazione nella ripresa è di rabbia contro un avversario decisamente inferiore. Gli alibi sono finiti, l’ambiente ha tollerato fin troppo certe figure.
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