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Barcellona-Roma 6-1 LE PAGELLE: Keita ripassa l’arte. Maicon il samba da Neymar

Francesco Balzani

Lezioni di tennis e ritorno sulla terra per la Roma schiantata dal Barcellona e in preda alla psicosi Bayern

Lezioni di tennis e ritorno sulla terra per la Roma schiantata dal Barcellona e in preda alla psicosi Bayern. In difesa Rüdiger sembra Pippo Franco che prova a sedurre Belen mentre Maicon soffre oltre modo Neymar. A centrocampo Keita e Nainggolan restano a bocca aperta mentre in attacco Dzeko si divora un gol e fatica a trovare uno spazio di campo libero.

SZCZESNY 5,5: Dal Barcellona a Barcellona. Il polacco doveva chiudere un cerchio sfortunato e prova a farlo tre volte Messi e il rigore di Neymar. Contro i superoi però non basta mascherarsi.

MAICON 4: Neymar ha 11 anni meno di lui. Si vedono tutti. Nel 2010 uscì a braccia alzate da una semifinale che gli spalancò il Triplete, stasera abbassa la testa e ripensa ai bei tempi andati.

MANOLAS 4,5: Un bravo attore “straniero” in un film hollywoodiano, ma al suo fianco ha un cast rivedibile. Si inchina all’Impero blaugrana e ripassa la storia degli dei per imprecarli tutti. Nel finale evita il 7 tanto odiato.

RÜDIGER 4: All’andata se l’era cavata col fisico e i modi rudi, ma al Camp Nou non basta fare il duro. Messi e Suarez lo schiaffeggiano a turno. E’ come provare a fermare uno Tsunami con una paletta. Dategli un moment.

DIGNE 4,5: Spinto indietro dagli uragani Messi e Dani Alves. Si alza il bavero, prova a fatica ad andare controvento ma viene risbattuto a terra senza possibilità di replica. Mette il cross per il gol di Dzeko, che consolazione eh?

KEITA 4: Torna capitano nello stadio in cui ha alzato più coppe che ciuffi d’erba, ma il Professore subisce una dura lezione di ripasso dai suoi ex compagni. Centralmente la Roma è bucata con troppa facilità. In fase d’impostazione è nullo anche perché ad impostare sono solo i padroni di casa.

NAINGGOLAN 4,5: Uno squalo in un acquario di bellissimi pesci tropicali, ma i suoi denti mordono solo le bolle d’acqua lasciate alle spalle da Messi e compagni.Perde pure un paio di palloni sanguinosi al limite dell’area così Garcia lo toglie per evitargli un giallo pesante. (1’st Iturbe 5: mossa disperata a caccia di un contropiede. Ha il merito di far prendere un giallo a Messi, ma sempre a testa bassa)

FLORENZI 5: Non sarà (ancora) più forte di Dani Alves, e di certo non gli fa bene cambiare ruolo ogni quarto d’ora, ma è uno dei pochi a provarci sul serio e a cercare la porta di Ter Stegen nonostante gli straordinari in difesa. L’eroe dell’andata però esce da comparsa. (13’st Vainqueur 5: un altro pezzo di diga ad arginare uno tsunami. Prende l’unico giallo)

PJANIC 5: Parte a tutto pressing, finisce per arretrare cercando di dare un senso alla gita fuori porta della Roma. Ma Dzeko e compagni avrebbero bisogno di Mire più avanti. Non gli riesce neanche il piatto della casa su punizione. (30’ Uçan 4: in tempo per regalare un rigore)

IAGO FALQUE 5: Ha imparato più ieri sera che in sette anni di Cantera. La voglia inutile di andare a soccorrere i feriti lasciati dal Barça lo sfianca. Impegna Ter Stegen, è una notizia.

DZEKO 4,5: Ok sacrificio e manovra, ma si divora un gol di testa da ritiro della patente da bomber e si fa parare il rigore da Ter Stegen. Si rifa sulla campana, ma il ko non è evitato.

GARCIA 3: Varca di nuovo i confini terreni e torna distrutto da Marte come accaduto col Bayern. I tentativi di exploit svaniscono dopo 17 minuti. Ora sono 30 i gol subiti in 18 gare. La sua dimensione non è questa, e chissà se lo sarà mai. Ma non era meglio darla vinta a tavolino?