A pochi minuti dall'inizio dell'Assemblea degli azionisti della Roma, il direttore generale giallorosso Mauro Baldissoni è intervenuto ai microfoni di Roma Radio per tornare sulle sue parole riguardanti le nuove misure delle istituzioni che hanno portato la curva Sud romanista a rimanere pressoché deserta in questo inizio di stagione.
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Baldissoni: “Vincere senza i tifosi della Roma non sarebbe la stessa cosa”
"Il calcio senza tifosi non ha molto senso. Se c’è un unico alleato che la Roma può avere in tutto il sistema è solo la sua gente" ha aggiunto il dg giallorosso
Queste le sue dichiarazioni:
"Ribadiamo quello che ha già detto il presidente: noi stiamo lavorando per cercare di normalizzare questa situazione. Se è vero che all'inizio della stagione i responsabili dell'ordine pubblico hanno ritenuto necessario introdurre alcune misure un po' più restrittive, tra cui tra l'altro questa separazione, che era una decisione dell'Osservatorio già da più di un anno, ora crediamo sia giunto il momento di tornare alla normalità perché il calcio senza tifosi appassionati non ha molto senso. Tra l'altro siamo quasi convinti che la Roma senza l'apporto dei suoi tifosi non possa vincere, ma anche se vincesse non sarebbe certamente la stessa cosa. Noi lavoriamo per fornire uno spettacolo che loro possano fruire, altrimenti non ha nemmeno senso quello che facciamo. Aggiungerei anche che se c’è un unico alleato che la Roma può avere in tutto il sistema è solo la sua gente, non ne avrà mai altri da nessuna parte. Detto questo, noi dobbiamo adeguarci alle indicazioni di chi è responsabile di decisioni che riguardano l’ordine pubblico. Quello che aggiungevo stamattina, e che noi abbiamo avuto modo in passato di chiedere alla politica, è di fare una riflessione più ampia. Quando la politica ritiene necessario introdurre misure estreme, in alcuni casi anche al limite della legalità costituzionale, come io credo sia il Daspo collettivo, tema ai limiti di legalità costituzionale secondo me, lo deve fare giustificandolo con una necessità reale e contingente, proponendo un percorso che possa ripristinare la normalità dei diritti. Sentiamo spesso che noi dobbiamo perseguire l'obiettivo di riportare allo stadio famiglie, bambini e gioia. Difficile farlo se il percorso di avvicinamento allo stadio è il percorso per entrare in un compound militare. E' evidente che questo non sia tollerabile per un tempo che non sia brevissimo, questo probabilmente è un tempo che è già stato troppo lungo. Noi dobbiamo lavorare tutti per tornare a quella che io chiamo la normalità, cioè la gioia di andare allo stadio senza avere restrizioni particolari. Ma dico di più: alla politica noi abbiamo proposto di riflettere su un percorso che portasse addirittura a una normalizzazione di tipo internazionale, cioè senza barriere, senza pre-filtraggi, senza tornelli. Quello dovrebbe essere l'obiettivo della politica, anche se ha deciso di introdurre misure più restrittive perché ritenuto da loro e dai responsabili dell'ordine pubblico necessario, certamente non da noi. Quando si parla di ordine pubblico loro hanno il privilegio di decidere senza doversi consultare, e noi dobbiamo adeguarci. L’obiettivo deve essere quello di responsabilizzarsi tutti con un obiettivo positivo, cioè quello di puntare ad una fruizione dell'evento sportivo nella maggiore libertà possibile. Non a caso nello stadio che stiamo progettando non prevede certamente barriere. Questo è quello che ho detto stamattina, non so chi possa averlo mal interpretato".
Mi è piaciuto molto quando ha detto "Vincere senza i tifosi della Roma non sarebbe così bello", è una bella frase. Io sono d’accordo su una cosa: al di là delle misure, quello che non si vede è un percorso.
Questo è il compito della politica: se loro ritengono sia necessario intervenire per sanare delle situazioni che possono creare problematiche di ordine pubblico hanno l'autorità per farlo, ma lo devono accompagnare con un processo che coinvolga tutti. Noi siamo disponibili, lo abbiamo sempre detto. Un processo di normalizzazione, normalità è andare allo stadio felici senza passare attraverso maglie di pre-filtraggio, di polizia, di perquisizioni".
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