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Baldissoni: “Stagione non esaltante ma positiva. Mercato? Rafforzeremo la rosa”

“Il più grande rimpianto della stagione è quello di aver giocato con pochi tifosi all’Olimpico. Questo non deve più ripetersi e ci stiamo lavorando con le Autorità” ha detto il dg a Roma Tv

Redazione

Il direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni, ha rilasciato prima dell'amichevole di Dubai un’ intervista a Roma TV della quale ieri abbiamo pubblicato uno stralcio. Ecco oggi la versione integrale:

Roma a Dubai per concludere la stagione: 

Siamo in un Paese di confine tra aree geografiche e anche culturali, ma anche molto vicine all’Occidente e molto vicine all’Italia. E’ venuto a trovarci anche l’ambasciatore che sarà presente allo stadio. E’ un Paese che produce un bilancio attivo nei rapporti commerciali che supera i cinque miliardi di euro in positivi per l’Italia. E’ un Paese dove l’Italia significa qualcosa, il made in Italy è un valore riconosciuto dalla moda al cibo e allo stile di vita e alla cultura, compreso il calcio.

Salah è un veicolo di entusiasmo in queste latitudini

Si, gli Emirati Arabi hanno nove milioni di persone, delle quali circa un milione provengono dall’Egitto. Si può dire che stasera giocheremo fuori casa. Per l'Egitto e per il mondo arabo Salah è un punto di riferimento calcistico, siamo felici di averlo con noi e di poter beneficiare dell’effetto che ha sul pubblico nuovo rispetto a quello a cui siamo abituati.

Ha quasi raggiunto il livello di visibilità di Totti

No, sapete che Francesco è irraggiungibile lui è una leggenda e quando si entra nel mondo della favola, dove il confine tra la realtà e l’immaginifico si perde, Francesco va oltre. Francesco è un simbolo universalmente riconosciuto, non solo della Roma ma anche del calcio. Per Salah c’è ancora tanta strada da fare per arrivare al suo livello. E’ bello anche metterli nello stesso posto e vedere la reazione dei fans perché può anche essere un testimone temporale tra il passato e il futuro della Roma. Il passato però è ancora passato e non passerà mai visto che Francesco continua a giocare nella Roma e continuerà a giocare nella Roma e come sapete continuerà a far parte della nostra famiglia anche per un tempo lunghissimo nel futuro.

Tornando all'aspetto tecnico quanto le fa piacere il ritorno in Nazionale di Strootman?

È una vicenda toccante, è un campione straordinario a cui siamo stati vicino, ha sofferto. Molti calciatori devono convivere con infortuni gravi, quello che è successo a Kevin è negativo sicuramente per la gravità dell’infortunio e per le implicazioni psicologiche che si innestano su un percorso di recupero così lungo, ha praticamente perso due stagioni. Averlo recuperato a pieno titolo con la Roma è una grande gioia, ma anche per lui sentirsi pienamente recuperato con la convocazione in Nazionale è la certificazione che il percorso è terminato, siamo estremamente felici.

Con questa amichevole si chiude la stagione 2015/16. Bilancio?

Positivo, noi dobbiamo considerare che è difficile competere ad alto livello nel calcio moderno, dove la differenziazione tra le voci di ricavo e fatturati nello scenario internazionale rende più difficile mantenere una competitività elevata. Il fatto che la Roma si sia guadagnata il diritto a giocarsi l’accesso alla Champions League per il terzo anno consecutivo e che quest’anno abbia superato il girone arrivando agli ottavi e giocando contro il Real Madrid addirittura con qualche possibilità tecnica di superare il turno come ha dimostrato in campo, è da annoverare in un’insieme di valutazioni positive con il percorso che sta facendo squadra e società per stare stabilmente in un contesto competitivo di primo piano. E’ evidente che ogni volta che una stagione comincia le ambizioni devono essere quelle massimali, quindi per una squadra che sta investendo come investe la Roma in questi ultimi anni si deve puntare a vincere trofei o competere per vincerli. Questo non ci è riuscito quest’anno quindi la stagione non può reputarsi eccellente benché positiva. D’altro canto però possiamo dire che questa squadra ha comunque raggiunto gli 80 punti, quindi per la prima volta una squadra che fa 80 punti si qualifica terza nel campionato italiano. C'era già capitato due anni fa di farne 85 e raggiungere il record di punti nella storia di questa società, ma anche anche questo non è stato sufficiente ad aggiudicarsi un trofeo e quindi dobbiamo prendere atto che il livello competitivo si alza e dobbiamo fare ancora meglio di quanto comunque abbiamo dimostrato di saper fare. La continuità di prestazioni e qualità ci fa essere positivi e ottimisti per il futuro sperando di vincere nel più breve possibile.

Il mese di gennaio è stato un momento difficile per l'allontanamento di Garcia

E’ sempre una scelta difficile quella di cambiare la guida tecnica, perché la guida tecnica è responsabile della performance della squadra in campo e chi decide di cambiarlo si assume dei rischi. La capacità di influire di un tecnico pur bravo come Rudi Garcia era ormai venuta meno e quindi è stato necessario prendere questa decisione. Ed è stato comunque un rischio perché ci vuole del tempo per avviare un nuovo discorso tecnico. Il nuovo staff guidato da Spalletti si è dimostrato eccellente nel lavoro sul campo e nel farsi seguire dalla squadra che è tornata ad esprimersi al massimo, ad esprimere tutte le potenzialità che non è riuscita ad esprimere prima, lasciandoci qualche rimpianto per quello che è stato l’esito del campionato. Noi, però, abbiamo detto più volte che siamo contrari alle analisi o alle retrospettive perché non è molto utile e non c’è mai una possibilità di verifica. Dobbiamo ripartire dal girone di ritorno e metterlo a frutto per la nuova stagione.

Si aspettava che Spalletti fosse così decisivo?

Eravamo consapevoli delle potenzialità della quadra che appunto ritenevamo non stesse esprimendosi per quello che poteva fare. C’è sempre un margine di influire sopratutto in corsa e quindi non ci si poteva aspettare un risultato così eccellente. Siamo felicissimi di aver valutato la capacità dello staff tecnico di mettere in evidenza e forse anche tirar fuori qualcosa in più dalle potenzialità della squadra. La rosa è di grande qualità, questo lasciava pochi dubbi a noi ma non è mai un percorso facile quello di riuscire a far funzionare le qualità singole in un gruppo così complesso come quello di una squadra di calcio di primo livello. Vedere l’integrazione tra giocatori e la capacità di esprimere un livello di gioco molto elevato può essere il punto di partenza per l’anno prossimo.

Il rimpianto della stagione?

Non ci soffermiamo sui rimpianti di natura tecnica, ma forse quello che più ha stonato durante la stagione è aver giocato in assenza di pubblico. Per cui quasi in campo neutro con il paradosso di sentire più vicini i tifosi in trasferta, il paradosso di sentirsi in casa quando giocavamo fuori e in trasferta quando giocavamo in casa. Questo non deve più ripetersi, abbiamo iniziato già dall’inizio della stagione a lavorare con le autorità perché in qualche modo rivedessero le decisioni che avevano intrapreso per motivi da loro valutati per loro prerogativa di sicurezza e incolumità delle persone. Si è visto però che non può essere una soluzione raggiungere risultati di sicurezza in assenza di pubblico e questo è stato oggetto anche di un dibattito recente qualche giorno fa a cui abbiamo partecipato al’Università La Sapienza di Roma alla presenza di tutte le istituzioni. Noi intendiamo lavorare per risolvere questo tema, anche con il nuovo Prefetto di Roma la dottoressa Paola Basilone che è stata da poco nominata ed entrerà in funzione nei prossimi giorni. Abbiamo intenzione di presentare nuove soluzioni che possano essere prese in considerazione per venire incontro alle esigenze di sicurezza evidenziate dalla Questura di Roma e far si che il pubblico ritorni allo stadio.

Cosa cambia per la Roma con i preliminari di Champions?

Cambia poco perché la Roma ogni anno è costruita per competere ai massimi livelli. Noi dobbiamo costruire una squadra che sia in grado di competere sia in campionato che in Europa, passando per un momento estremamente delicato come i preliminari di Champions che ovviamente può dare uno scenario diverso alla stagione e non cambia nulla rispetto ai programmi che cercheremo di portare a compimento.

Fair play finanziario quanto rende difficile la costruzione della rosa?

Si parla molto, spesso anche con poca cognizione di causa. Mi rendo conto che non sono temi semplici da affrontare per i non addetti ai lavori e per il pubblico. Il ffp è un’insieme di regole che induce le squadre a raggiungere il prima possibile un pareggio di bilancio ed una sostenibilità piena dal punto di vista economico finanziario. Ma non riguarda solo la Roma, ma tutte le squadre che devono giocare in Europa, quindi anche altre squadre del campionato italiano. La federazione italiana ha anche introdotto un set di regole analogo a quello del ffp europeo, quindi sono regole con le quali noi dobbiamo confrontarci, ma con cui tutti devono confrontarsi. Per quanto riguarda l’accordo raggiunto con l’Uefa rispetto all’ammontare massimo di perdite che possiamo accumulare tra l’anno scorso è quest’anno abbiamo già operato in considerazione nel rispetto di questo accordo l’anno scorso e si può dire che il risultato è stato buono per quello che abbiamo portato in campo a livello di rosa. Non vedo perché non dovremmo fare un lavoro altrettanto buono per la stagione prossima. Non siamo preoccupati. La scelte che faremo saranno scelte della società come abbiamo fatto in questi ultimi anni e che hanno come primo riferimento quella della competitività della squadra, perché la competitività della squadra ha un riflesso anche economico finanziario, perché la squadra può accedere a ricavi maggiori riuscendo a raggiungere posizioni di vertice nella fattispecie la Champions League.

Settimane importanti per il nuovo stadio della Roma 

Anche sullo stadio della Roma si parla purtroppo a sproposito nella gran parte dei casi non si conosce o non si vuole approfondire la dimensione gigantesca di questo progetto che ha ovviamente un'importanza rilevantissima per la città di Roma oltre che per la nostra squadra. Parliamo di più di tremila immagini progettuali e più di ottomila documenti  a sostegno di un progetto che ha dimensioni rilevantissimi anche se paragonati ad altri progetti europei. E’ importante portarlo avanti e a termine perché apre il fronte a nuovi ricavi che sono essenziali. Tornando al discorso che faccio sul fair play finanziario è evidente che ci si muove su due binari per arrivare al pareggio di bilancio tra costi e ricavi. La Roma ha avviato un progetto di risanamento importante rispetto a come la squadra è stata rilevata dalla nuova proprietà e quindi ai bilanci dell’epoca, ma mantenendo la competitività quindi si è andato avanti a gestire un bilancio in perdita perché ridurre i costi significava impoverire la squadra perché i costi maggiori sono gli stipendi dei calciatori. Quindi potendo avere accesso ad alcuni ricavi si è potuto mantener alto il livello della squadra. La via per essere definitivamente fuori le tematiche del FFP mantenendo la competitività della squadraè aumentare i ricavi. Ecco perché si fanno torunèe fuori e siamo qui oggi. Ampliare il mercato di riferimento dei tifosi è difficile perché non sono dinamiche statiche. Se saremo bravi a conquistare nuove generazioni conquistando titoli potremo aumentare il numero dei tifosi nel tempo, quello che si può fare oggi è aumentare nello spazio. Avere uno stadio di proprietà è un modo di aumentare i ricavi con diretta gestione e diretto controllo

Che estate sarà per i tifosi della Roma?

Le estati sono un po’ tutte uguali, c’è un momento un cui da una parte si sogna e si attende l’inizio del nuovo campionato per sperare di essere protagonisti. A Roma da qualche anno la parte del sogno viene oscurata da quella della preoccupazione, perché l’ambiente mediatico romano non smette mai di raccontare scenari drammatici che riguardano questa società, per cui ogni campagna trasferimenti viene vissuta con l’incubo dove sembra che dobbiamo vendere tutti invece di acquistare giocatori. Poi, però, arriviamo al primo settembre dove tutti ritengono che abbiamo fatto un grande mercato e dobbiamo vincere lo scudetto. C’è un po’ questa schizofrenia mediatica, l’invito che posso rivolgere ai nostri tifosi è di guardare a quello che abbiamo fatto negli ultimi anni nella costruzione della squadra, nel rafforzamento della rosa, nella capacità di schierare in campo giocatori di livello internazionale non a caso ambiti da squadre di livello europeo e di guardare con fiducia al prossimo anno e alla prossima campagna trasferimenti sulla scorta di quello che hanno visto nelle ultime campagne trasferimenti e godersi l’aspetto del sogno in vista del prossimo campionato senza farsi trascinare nelle visioni più pessimistiche.

 FINE