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Baldissoni: “Non siamo preoccupati. L’Uefa ha apprezzato il nostro plan”, Zanzi: “Dobbiamo essere sereni”

Il dg ai microfoni di Roma Radio: "L'Uefa ha apprezzato il nostro lavoro, lo vedete anche facendo una valutazione comparativa rispetto alle sanzioni date ad altre squadre"

Redazione

Ecco le parole di Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, ed Italo Zanzi, CEO del club di Trigoria, intervenuti questa mattina ai microfoni di Roma Radio:

Buongiorno Baldissoni, buongiorno Zanzi. Quando si tratta di dati che riguardano la vita finanziaria meglio chiedere ad esperti...

Zanzi: Questa è una cosa importante, ma non è una cosa che deve causare panico o preoccupazione tra i nostri tifosi. E' una cosa che abbiamo sistemato, tutti dobbiamo essere sereni. E' una cosa che abbiamo gestito bene, siamo fiduciosi.

Si parla di financial fairplay. Cos'è?

Baldissoni: FairPlay finanziario, correttezza finanziaria, è un insieme di regole introdotte dall'Uefa che tutte le società devono rispettare a garanzia della rispettabilità dell'intero sistema. Quello che è successo più volte è che per competere a volte chi gestiva società di calcio si impegnava oltre le proprie risorse economiche per mettere in campo squadre competitive, ma ad un certo punto andava ad impattare negativamente sulle altre. Per rispettare queste regole bisogna essere in regola con i pagamenti verso altre società di calcio, si parla di calciomercato. Bisogna aver pagato i propri debiti nei confronti dei calciatori acquistati. Bisogna essere in regola con i pagamenti ai propri tesserati. Per garantire che questo accada, bisogna rispettare un principio di pareggio nel bilancio, che non deve produrre perdite superiori a 5 milioni, con degli aggiustamenti che il FFP introduce, ad esempio non vengono calcolati in alcuni settori virtuosi, come la costruzione dello stadio o il settore giovanile. C'è in corso una fase chiamata transitoria in cui si consento scostamenti più ampi introducendo nuovo capitale. Il primo triennio lo scostamento consentito è pari a 45 milioni complessivi. Se si perdessero 45 milioni e si inserissero 40 milioni, ci sarebbe comunque il rispetto dei 5 milioni. Nel successivo biennio questa soglia è di 30 milioni. Siamo entrati nell'indagine dell'Uefa, perché la Roma che rispetta gli altri parametri, cioè il pagamento nei confronti delle altre società e degli altri tesserati, non era in grado di rispettare il parametro del pareggio di bilancio. Questo periodo di monitoraggio iniziava con il 2011/2012. La società acquisita a fine agosto 2011, ha acquisito una società che nei 2 anni precedenti aveva perso 22 milioni nel 2010, 30,8 milioni nel 2011, senza iniezioni di nuovo capitale. Nel momento in cui non si può garantire la continuità aziendale, si entra in una fase diversa. Anche la continuità aziendale è un parametro da seguire.

Il vero grande cambiamento rispetto alla fase precedente è che fino a prima del FFP si poteva perdere anche un miliardo, ed il proprietario poteva introdurre denaro. Con il FFP questo non si può fare.

Baldissoni: Non solo si devono ripianare i debiti, ma non si può fare oltre una certa cifra altrimenti si viene sanzionati. La Roma nel 2012 registra alla fine dell'anno una perdita di 58 milioni, mancando i ricavi della Champions League. 58 milioni che sono superiori ai 45 che avrebbe potuto maturare nel triennio, eravamo già fuori dai parametri del FFP. E' altrettanto ovvio che da 58 non si può arrivare a 0. La Roma negli altri due anni ha prodotto ulteriori perdite, passando da 58 a 40 e alla fine a 38. Siamo ampiamente al di fuori dei 45 milioni del triennio. Si può mitigare quest'effetto con un aumento di capitale, che è stato fatto portando 120 milioni più 10 milioni di prestito soci, garantendo continuità aziendale e riducendo queste perdite. Ai fini del FFP non tutto l'aumento di capitale è considerabile, poiché c'è un vincolo di 40 milioni. Discussione con l'Uefa, che ha apprezzato il lavoro svolto. Che l'abbia apprezzato lo vedete facendo una valutazione comparativa rispetto alle sanzioni date ad altre squadre.

Zanzi: C'è stato un dialogo lungo, di quasi 5 mesi. Un dialogo costruttivo da dove siamo partiti, cosa abbiamo fatto, non solamente il lavoro ma i risultati. Questo è stato apprezzato.

Baldissoni: Al di là della riduzione delle perdite anno per anno, tutto ciò è stato fatto incrementando il valore della società. Il valore di libro contabile patrimoniale dei giocatori alla fine del bilancio chiuso nel 2011 era di 37,5 milioni, ad oggi è di 123 milioni. Se la Roma vendesse tutti i giocatori della Roma incasserebbe anche di più, il valore di mercato è altro. Questo mantenendo un tetto di salario inalterato, prima era di 84 milioni, mentre ora di 87 milioni. Altro importante elemento: pur mantenendo costante il valore degli stipendi, il rapporto tra costo del personale e ricavi è sceso dall'83% è arrivata al 65%, rientrando al di sotto della linea guida del FFP che parla di 70%. Abbiamo aumentato il valore del patrimonio, abbia ridotto le perdite, e tutto ciò ha consentito una valutazione positiva da parte dell'Uefa.

Si è chiesto a questa proprietà di fare la famosa quadratura del cerchio. Prendere una società con una situazione finanziaria difficile, aumentare la competitività e ridurre i costi. L'UEFA ha apprezzato?

Sì, tutto quello che abbiamo fatto è dentro ad un business plan apprezzato dall'uefa, loro vedono il plan e la capacità di portarlo a termine. Hanno fiducia.

Grande fiducia dall'Uefa?

Zanzi: Loro son sempre stati chiari che questa regola esiste per aiutare i club. Loro son stati disponibili nel sentirci, hanno apprezzato molto che vogliamo vincere ma che siamo responsabili finanziariamente. Loro hanno una regola da applicare, ma è stato un dialogo costruttivo.

La natura delle sanzioni?

Baldissoni: Le regole del FFP sono nell'interesse di tutte le società. Non rispettare queste regole implica una sanzione che sia equa e dissuasiva affinché le società rispettino le regole. La parte finanziaria si sostanzia nella multa: 2 milioni, pagabili in 3 anni, più ulteriori 4 milioni qualora la Roma non rispettasse gli impegni, nella fattispecie sono di rimanere nella perdita nell'arco del biennio di 30 milioni, qualora non lo facesse scatterebbero i 4 milioni. La sanzione dal punto di vista tecnico è la limitazione della rosa rispetto ai 25 giocatori impiegabili nei tornei europei. Alla Roma verrà consentito di impiegarne 22. Nel caso della riduzione a 22 il rapporto passa a 16 giocatori di qualsiasi provenenienza, 4 formati in Italia e 2 nel settore giovanile. L'impatto è minimo. Il fatto di avere giocatori giovani nel nostro vivaio è una cosa buona.

L'impatto è ridotto...

Baldissoni: Non siamo preoccupati per questo. E' una limitazione però non ne siamo preoccupati dal punto di vista della competitività.

Le linee guida del prossimo biennio?

Baldissoni: C'è un impegno nel restare al di sotto dei 30 milioni di perdite, per il mercato c'è l'impegno di mantenere un equilibrio in tutte le voci coinvolti: non solo nel cartellino, ma anche nel valore dei salari che si muovono. Il rispetto delle linee guida riguarda questa sessione di calciomercato estiva e quella invernale. Poi ci dicono di continuare il lavoro. Ci dà paletti a cui dobbiamo prestare attenzione.

Zanzi: E' unacosa che possiamo gestire e lo faremo.

Il rapporto con i tifosi, che sentono multe, sanzioni, e pensano costa sta succedendo. Stiamo dicendo che l'Uefa ha apprezzato gli sforzi della società...

Zanzi: Assolutamente. Questo è una parte del processo del nostro plan. Abbiamo fiducia per fare il nostro plan per questa stagione. I tifosi non devono avere preoccupazioni.

Parliamo del momento di esultanza di Zanzi... si era lasciato andare?

E' tranquillo perché abbiamo patteggiato non soltanto con l'Uefa ma anche con il tifoso a cui ha stritolato il braccio.

Milan-Roma?

Tranquillo ha fatto una brutta fine, come si dice a Roma. Tranquilli mai, vivi e giustamente preoccupati.