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Baldissoni: “Lo stadio della Roma porterà notti magiche, diventerà un elemento identitario”

Parla il dg giallorosso: "Per entrare nel gotha del calcio internazionale bisogna vincere dei trofei, e la cosa va di pari passo con l'impianto di proprietà. Guardate la Juventus"

Redazione

Lo stadio della Roma sarà realtà: il 5 dicembre scorso il nuovo impianto giallorosso ha avuto l'ok definitivo. Mauro Baldissoni, direttore generale del club di Trigoria, è intervenuto ai microfoni di Roma TV per parlarne. Ecco le sue dichiarazioni:

"Il 5 dicembre, con la qualificazione agli ottavi di Champions League da primi del girone e l'approvazione per lo stadio in Conferenza dei Servizi, è stata una giornata straordinaria. È stato quasi difficile abbandonare quella giornata. Sia per lo scarico di adrenalina e che per la gioia del momento, è stato difficile dormire. Si è dormito poco. Però siamo tenuti a pensare al futuro, quindi dalla mattina dopo siamo tornati a lavorare con lo stesso entusiasmo. I problemi da affrontare, sia a livello sportivo che per lo stadio, non ci consentono di dormire! Meglio lavorare e raggiungere i prossimi obiettivi. Lo stadio porterà altre notti insonni, ma io spero che prima o poi porterà tanti notti magiche per i tifosi della Roma. Se ne parla da tanti anni del sogno di avere una propria casa, forse anche più di 30. Rischiava di rimanere solo un sogno, qualcosa di irrealizzabile con cui dilettarsi soltanto a livello intellettuale. Invece noi dobbiamo lavorare per realizzarlo. Andando in giro per l'Europa si tocca con mano l'importanza di queste strutture moderne, pensate per il calcio, che in qualche modo diventano iconiche. Pensiamo al Bernabeu, al Camp Nou, all'Old Trafford. Questo ci deve essere da stimolo per realizzare questo sogno. Anche noi perciò possiamo avere la nostra casa, una casa che in qualche modo può costituire un elemento identitario della Roma, del tifoso della Roma e delle esperienze che il tifoso della Roma potrà condividere con gli altri tifosi e con la squadra stessa. Sarà una permeazione di esperienze, di emozioni, che all'interno della propria casa acquisiscono un valore d'intimità.

Evidentemente quello che sono in grado di fare i tifosi della Roma non riesce agli altri tifosi e questo lo dice la storia. La Curva Sud dell'Olimpico, non a caso, è diventata un elemento identificativo di tutti gli ultrà del mondo, quindi immaginiamo cosa possa essere esprimere quel tifo e quella passione all'interno di uno stadio che è in grado di amplificarne gli effetti. Per la Roma, come per qualsiasi altra azienda, avere un'infrastruttura di proprietà è la base per lo sviluppo delle propria attività, è il centro di aggregazione e l'elemento che consente una pianificazione di tutto quella che è lo sviluppo del proprio business. L'infrastruttura è il cuore pulsante dal quale possono diramarsi iniziative che, per quanto riguarda la Roma, avranno a che fare con lo sviluppo del brand e dei ricavi, e anche con una migliore performance sportiva, ovvero il vero motivo delle attività che produciamo ogni settimana. La missione del presidente Pallotta e del suo gruppo di investitori è quella di portare a Roma un centro di aggregazione che può diventare un vendo landmark per la città, ma che soprattutto può consentire alla città di Roma di mettersi in competizione con i migliori centri di intrattenimento presenti in Europa che fanno capo a città come Parigi o Londra. Attraverso questa infrastruttura, creare il centro d'intrattenimento più organizzato e più vivo del Sud Europa. Ovviamente non sarà sufficiente solo lo stadio, ma lo stadio è l'elemento che consentirà a sviluppare una politica che consenta di aumentare in maniera considerevole i ricavi. In Italia abbiamo la Juventus, unico criterio valido di comparazione. La Juventus è riuscita a fare un +175% per quanto riguarda da match day, anno su anno. Questo dà la misura di quanto potrebbe essere importante un nuovo stadio per produrre ricavi che consentano di competere a livello internazionale, molto più di quanto siamo in grado di fare ora, ma anche di quanto possa avere un effetto diretto sulle performance della squadra. La Juventus, per usare lo stesso riferimento di comparazione, ha giocato gli ultimi 6 campionati nel nuovo stadio. Tutti quelli che ha giocato lì, li ha vinti consecutivamente. È evidente che, per entrare nel gotha del calcio internazionale, bisogna vincere dei trofei. Le due cose hanno una stretta relazione"