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Baldissoni: “L’esclusione di Totti non è una scelta punitiva. Spalletti lo ha escluso con rammarico”

Le parole del direttore generale giallorosso, a pochi minuti dal fischio d'inizio del match tra Palermo e Roma

Redazione

A pochi minuti dal fischio d'inizio del match tra Roma e Palermo, è intervenuto ai microfoni dei giornalisti il direttore generale giallorosso, Mauro Baldissoni.

BALDISSONI A PREMIUM

L’affaire Totti: è stata una decisione di Spalletti?

Non c’è da prendere posizioni, è un fatto riservato all’allenatore. Spalletti ci ha comunicato stamattina che con profondo rammarico aveva parlato con Francesco e gli aveva comunicato che non lo avrebbe utilizzato né fra i titolari, né in panchina, contrariamente ai piani che aveva inizialmente. Dopo le dichiarazioni di ieri, visto l’ambiente che si era creato, e il disagio, forse non aveva visto la necessaria serenità e Francesco è stato lasciato libero di decidere se lasciare il ritiro o meno. Proprio perchè non sarebbe stato della partita. E’ una decisione presa da Spalletti, perchè compete all’allenatore, con profondo rammarico, lui ci ha informato di questa decisione.

Una decisione punitiva?

Non è punitiva, era una considerazione sulla serenità del giocatore e del gruppo all’esito delle dichiarazioni, non era per punirlo. Semplicemente Spalletti ha valutato quello che poteva essere lo stato mentale del calciatore, anche rispetto ai compagni. Non per punirlo, ma in considerazione di quello che avrebbe potuto dare in campo. Tanto è vero che Francesco è qui allo stadio, è stato finora nello spogliatoio con i compagni. Non c’è nulla di punitivo, e da domani sarà di nuovo a disposizione.

Il ruolo della società?

Nessuna regia, sapevamo dell’intervista. Certamente, non è che entrano troupe della Rai senza che ce ne accorgiamo. Ci è stato chiesto di parlare con Francesco per parlare della Coppa del Mondo del 2006, la Rai ci ha informati il giorno prima. Non impediamo a Francesco di parlare, ci mancherebbe.

Siete rimasti sorpresi?

Lui sta vivendo con un po’ di disagio il fatto di essere meno protagonista di quanto è stato abituato ad essere in carriera. Comprendiamo il momento di difficoltà, è così per tutti i grandi campioni che si avvicinano alla fine della carriera, ma per questo cerchiamo di essere a lui ancora più vicini.

Tenterete di ricomporre lo strappo?

Non c’è nulla da ricomporre. Conta la Roma, evidentemente. Non possiamo perderci dietro situazioni individuali. Francesco ha manifestato del disagio. Non abbiamo molto da ricomporre, visto che Francesco è venuto qui con la squadra allo stadio. Peraltro il presidente ha già detto che parlerà con Totti. Come sapete Francesco è una parte onorevole e prestigiosa della storia della Roma. La storia implica passato presente e futuro. Francesco non è scindibile dalla Roma. Aldilà di disagi momentanei che comprendiamo perfettamente.

Futuro dirigenziale o ancora in campo?

Questo è quasi secondario, oserei dire. Nel senso che è evidente che dipende dalle sensazioni del calciatore e dalle effettive disponibilità di essere a disposizione del gruppo, dalle valutazioni dello staff tecnico, che farà col presidente. E’ un tema che abbiamo delegato a Francesco e al presidente, nessuno lo potrà risolvere meglio di loro. Quasi secondario per quello che rappresenta Francesco per la Roma, e per quello che la Roma intende fare con Totti anche nel futuro.

Forse si sta dando troppa importanza a tutto questo?

Succederà ahimè che perderemo il valore di Totti in campo. Ma non intendiamo perdere il valore di Totti in assoluto, non c’è quindi un grande strappo né diverbio. Credo che l’allenatore abbia fatto una riflessione legittima sulla serenità di Totti dopo le dichiarazioni di ieri e ha valutato di cambiare i suoi piani. Abbiamo chiesto a Spalletti di vincere le partite e migliorare la squadra, e sono obiettivi che per ora sta perseguendo molto bene. Le sue valutazioni lasciamo a lui su chi sia più opportuno schierare, non c’è nessuna punizione.

Totti quindi è presente allo stadio Olimpico?

Si, confermo. Ora salirà a vedere la partita. Prima stava con la squadra prima del riscaldamento.

E’ sorridente?

Assolutamente sì.