Questa l'intervista esclusiva pubblicata sul numero odierno del quotidiano Cinquegiorni ad Abel Balbo. Centoquarantasei presenze nella Roma e diciannove nella Fiorentina, condite da settantotto reti in giallorosso e tre in viola: questo è Abel Balbo, uno che si emoziona ancora «a vedere affrontarsi due squadre in cui ho giocato» e che, conoscendo sia Zeman che Montella, si aspetta «davvero una bella partita».
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Balbo: “Roma-Fiorentina sarà la prova del nove. Entrambe si giocano l’accesso all’Europa League”
Questa l’intervista esclusiva pubblicata sul numero odierno del quotidiano Cinquegiorni ad Abel Balbo.
Che gara sarà Roma-Fiorentina?
«Sarò allo stadio per vederla. Credo che sarà uno scontro molto bello, perché si tratta di due squadre che fanno un calcio propositivo anche se con delle differenze. Poi ci sarà spazio anche per i ricordi. Avendo giocato in entrambe le piazze, sono molto legato sia ai colori viola che alla Roma naturalmente».
Avendo conosciuto entrambi, quali sono le differenze tra Zeman e Montella?
«Vincenzo l’ho conosciuto da compagno di squadra. Vedendo giocare la sua Fiorentina però posso dire che lui è uno che predilige il possesso palla, mentre Zeman è più votato alla verticalizzazione. Due modi diversi di fare bel calcio».
A Siena la Roma ha trovato la terza vittoria consecutiva. È ancora presto per parlare di svolta?
«Credo che, per testare bene la ritrovata solidità del reparto difensivo, i giallorossi debbano confrontarsi con squadre più forti. Pescara e Siena ad esempio sono due squadre meschine, nel senso calcistico del termine. Si sono chiuse e non hanno quasi mai attaccato, se non con un solo uomo. Quindi credo che a Siena già pareggiare sarebbe stata una beffa per la Roma. Sabato sera perciò è l’occasione giusta per i giallorossi di rilanciarsi, perché la Fiorentina verrà a giocarsi la partita alla pari e Zeman potrà valutare se la fase difensiva è realmente migliorata».
Roma e Fiorentina potranno lottare per le posizioni europee?
«Per l’Europa League sì, mentre per la Champions la vedo più difficile. Io me lo auguro, ma ci sono grandi squadre insieme a loro e poi sta tornando anche il Milan».
Lasciato l’Arezzo, quali progetti ha per il futuro?
«La squadra toscana era stata costruita male. Da quando sono andato via hanno perso quasi sempre, ma era prevedibile. Ora, dato che fino a giugno non posso allenare (il regolamento impedisce a un allenatore di guidare due squadre nella stessa stagione, ndr), mi aggiornerò e studierò i miei colleghi. Andrò quindi sicuramente a far visita sia a Montella che a Zeman, dopodiché prenderò spunto anche dai miei colleghi che allenano in serie B. Ad esempio Mandorlini e Calori sono due tecnici che magari non hanno grande fama ma sono molto competenti. Infine, vedrò anche qualche squadra all’estero».
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