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Bailey si presenta: l’esordio è positivo, ora serve continuità

Bailey si presenta: l’esordio è positivo, ora serve continuità - immagine 1
Gasperini lo aspettava, il club giallorosso ne ha bisogno: ora il giamaicano può davvero diventare l’uomo in più
Redazione

Certe attese sanno diventare pesanti. Non solo per chi aspetta, ma anche per chi è in ritardo. Leon Bailey lo sa bene: arrivato a fine agosto come l’ala che Gasperini desiderava - veloce, tecnico, imprevedibile - ha dovuto convivere con il silenzio di un infortunio che ne ha rimandato l’esordio, alimentando dubbi e domande. E invece, il 18 ottobre, contro l’Inter, il suo momento è finalmente arrivato. Venti minuti bastano per scorgere ciò che la Roma sperava di vedere: gamba, coraggio, voglia di prendersi la scena. Bailey entra, si accende, e lascia una scia di buone sensazioni. Non è ancora al centro del gioco, ma ci gira intorno con eleganza e decisione. Gasperini lo aspettava, il club giallorosso ne ha bisogno: ora il giamaicano può davvero diventare l’uomo in più.

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Un ingresso con testa e gambe

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Alla vigilia del match contro l’Inter, Gasperini aveva lasciato intendere che Bailey, reduce da pochi allenamenti in gruppo, non sarebbe stato convocato. Eppure, nel silenzio delle aspettative, il tecnico piemontese ha scelto di ribaltare ogni pronostico, regalando al giamaicano un’occasione inaspettata. Nessuno avrebbe immaginato un esordio così presto, ma Gasperini, con la sua consueta capacità di sorprendere, ha affidato a Bailey un ruolo da protagonista. Quel rapido slalom tra tre avversari, a pochi minuti dal suo ingresso, è stato un lampo di luce in una serata amara: un gesto che ha raccontato più di mille parole, spiegando perché la Roma ha deciso di puntare su di lui. Finalmente il tassello mancante si è ricollocato nel mosaico giallorosso, e ora Gasp può guardare al futuro con tutti gli uomini al completo. Il giamaicano non si è limitato a entrare in campo: ha cercato la palla con determinazione, ha preso l’iniziativa battendo calci da fermo con coraggio. Non ha ancora scritto pagine memorabili, ma ha acceso la speranza. E anche se la sconfitta pesa ancora, Gasperini ha finalmente un motivo per sorridere: un nuovo Bailey è tornato a camminare sul prato dell’Olimpico, pronto a regalare alla Roma nuove emozioni.

Velocità e dribbling: come Bailey può rivoluzionare l’attacco della Roma

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Bailey rappresenta un mix prezioso di rapidità esplosiva e abilità nel dribbling che può realmente trasformare l’attacco della Roma. Nel sistema di Gasperini, che valorizza la dinamicità e la verticalità sulle fasce, il giamaicano può diventare un elemento chiave per destabilizzare le difese avversarie. La sua capacità di superare l’uomo con cambi di passo repentini e variazioni di direzione lo rende un pericolo costante, capace di creare superiorità numerica e aprire spazi per i compagni. Al momento, però,  i dati offensivi giallorossi si stanno dimostrando ancora troppo sterili: con soli 7 gol segnati in 7 partite, una media che non soddisfa le aspettative della squadra e tantomeno dei tifosi. In questo contesto, Bailey offre una boccata d’aria fresca: la sua profondità e ampiezza al gioco consentono di allargare il campo e di uscire dalla pressione avversaria con transizioni rapide. Questa imprevedibilità e capacità di attaccare la profondità rappresentano un valore tattico fondamentale per una Roma che cerca maggiore incisività e fluidità offensiva. Se riuscirà a trovare continuità e a integrarsi pienamente nei meccanismi di squadra, Bailey può davvero diventare un punto di riferimento cruciale per il futuro giallorosso.

Federico Grimaldi