Gianluca Aureliano, nato a Bologna e di professione avvocato. La Roma ha imparato a conoscerlo in questi anni, anche se abrevve preferito di no. In particolare l'addetto al Var di Monza-Roma di ieri, ha avuto diversi pregressi con José Mourinho. L'ultimo al termine di Roma-Atalanta dello scorso gennaio quando sia lo Special One e il club giallorosso si sono trincerati dietro un eloquente silenzio stampa: troppa la frustrazione per l’espulsione rimediata dal tecnico nel finale, i troppi falli non fischiati in favore dei giallorossi e i cartellini non mostrati agli uomini di Gasperini. Troppo da sopportare per Mou e, stando alla scelta di non mandare tesserati davanti alle telecamere, anche per la dirigenza romanista. A mandare su tutte le furie Mourinho erano stati i diversi interventi giudicati fallosi ma non fischiati causati da Scalvini (specialmente ai danni di Pellegrini), il fallo di Scamacca su Mancini e soprattutto l’espulsione ricevuta dal tecnico. Un cartellino rosso accolto con stupore dal tecnico che - già ammonito nel corso nel primo tempo - ha esclamato incredulo: “Ma io? Hai espulso me?”. Il tutto prima di lasciare il campo osannato da un Olimpico infuocato.
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Aureliano, Mourinho aveva capito tutto: da Venezia a Milano e Monza, quanti errori
Il primo incrocio risale al novembre 2021 in occasione di Venezia-Roma. In quel caso a scatenare l’ira di Mou erano stati i tanti episodi a favore dei padroni dei casa, specialmente in occasione dei gol incassati dai giallorossi. L’altro precedente invece risale al gennaio 2022, quando Aureliano era impegnato al Var durante Milan-Roma inanellando una serie di errori (in particolare il fallo di mano sul calcio di rigore concesso ai rossoneri). “Se parliamo di problemi tecnici non posso non parlare dell'arbitro e del Var perché ancora non mi è arrivata nessuna immagine dove si vede chiaramente che il primo è rigore - aveva affermato Mou a fine partita - Abraham allarga il braccio ma non c’è contatto duro e netto. In questo tipo di situazione il VAR deve stare zitto e bere un tè o una birra". Ieri non c'era Mourinho, ma la storia non cambia. Proprio Aureliano dice a La Penna che non vale nemmeno la pena rivedere il pestone su Baldanzi. Mourinho non sbaglia quasi mai.
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