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Astra Giurgiu, la squadra mai amata

Campioni di Romania nella stagione 2013-14, l'avversario della Roma di questa sera ha dovuto ridimensionare i propri obiettivi

Redazione

L’Astra Giurgiu, avversario questa sera della Roma in Europa League, viene dal periodo più vincente della propria lunga storia. Nonostante i recenti successi e la longevità, non è una squadra che abbia mai riscosso grande seguito. Innanzitutto va segnalato che prima del 2012 l’Astra Giurgiu non è mai esistita. È esistita, come scrive Valerio Curcio su IoGiocoPulito.it (ilFattoQuotidiano), e per lungo tempo, l’AstraPloiești, fondata negli anni Trenta come emanazione della compagnia petrolifera Astra-Română, con sede nella città di Ploiești.

La svolta nella storia dell’Astra è rappresentata dall’uomo che da vent’anni ne è il padre padrone: Ioan Niculae. Secondo Forbes, proprietario del gruppo InterAgro, colosso nel campo della coltivazione di cereali e dei fertilizzanti, è l'uomo più ricco di Romania e nel 1996 ha comprato l’Astra Ploiești. Nel 1998 l’ha portata per la prima volta in massima serie romena. Niculae è l’uomo che ha portato l’Astra all’apice della sua storia: campione di Romania nella stagione 2013-14, una Coppa di Romania e due volte la Supercoppa. Ma anche l’uomo che nel 2012 ha deciso che la città che da sempre ospitava il club non sarebbe più stata la sua casa.

Damiano Benzoni, caporedattore della pagina sportiva di East Journal, ci spiega questa decisione: «Le autorità locali di Giurgiu, città tranquilla e poco interessata al calcio, cercavano una squadra per la città. L’Astra aveva sempre vissuto all’ombra del Petrolul, con poche gioie e pochi tifosi. Il trasferimento è stata una scelta di mercato: dopo aver accusato le autorità di Ploiești di non sostenere l’Astra, Niculae ha investito 3 milioni percostruire un nuovo stadio a Giurgiu e ci ha portato il club, sperando di incontrare il favore dei locali». «A Ploiești l’Astra aveva pochi tifosi, - continua Benzoni-attaccati più ai risultatiche alla squadra. Tuttavia a Giurgiu si è ripetuta la stessa situazione: basti pensare che l’anno scorso l’Astra ha vinto il primo scudetto della sua storia, viaggiando sui circa 3500 spettatori a partita. Quest’anno, nonostante la competizione europea, sono la metà. A Ploiești i risultati erano simili. Intanto il Petrolul, fallito un’altra volta, quest’anno registra le 6000 presenze in quarta divisione».

A settembre, quando è stata battuta per 4-0 dalla Roma nella partita d’andata, l’Astra Giurgiu viveva una situazione societaria di massima criticità, con i giocatori che non prendevano lo stipendio da mesi e debiti verso lo Stato e i fornitori. Oggi, a distanza di due mesi e poco più, la situazione è parzialmente cambiata. Grazie alla cessione (sempre allo Steaua) di altri giocatori e ai soldi dell’Europa League, l’Astra è riuscita a stare a galla. Tuttavia, nonostante calciatori e staff percepiscano di nuovo lo stipendio, il futuro è tutt’altro che florido. Il patron Niculae è infatti accusato di disinteressarsi del club da quando nel luglio scorso è uscito di galera con la condizionale. Era stato arrestato poco più di un anno prima, per aver finanziato illegalmente la campagna elettorale del Partito Socialdemocratico romeno.

L’Astra, pur avendo vinto il campionato l’anno scorso, è destinato a fallire, o perlomeno a ridimensionare i suoi obiettivi sportivi. «In Romania è già successo che chi ha vinto lo scudetto fallisca poco tempo dopo. Purtroppo il calcio romeno vive una situazione al momento senza vie d’uscita».