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Astori: “Sono arrivato al momento giusto, voglio vincere. Totti un esempio”

"De Sanctis è un pilastro dello spogliatoio. Un leader in campo invece è Maicon. Le due partite contro il Bayern sono la chiave per giocarci l’accesso alla fase finale", aggiunge il difensore

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Il difensore della Roma Davide Astori ha rilasciato un'intervista alla tv ufficiale del club giallorosso, Roma Tv. Queste le sue parole:

Ci dai un paio di consigli per lo studio?

Sbiancherei subito, mi piacciono gli ambienti più chiari, magari con qualche quadro di qualche giocata.

La tua passione per il design?

Tutta la famiglia è legata all'ambiente, mio padre aveva una piccola impresa edile, poi c'è un ingegnere e un architetto. Mi sono appassionato, ho letto giornali e riviste, poi ho arredato casa mia. A Parma c'è stata una fiera, il Mercante in Fiera, dove c'erano mille stand di arredo vintage e antiquariato, dove ci si poteva sbizzarrire. Ci sono case a cui va a puntino l'arredo vintage e altre in cui è azzardato. Sto arredando una casa a Bergamo con pezzi vintage. Quando mette bocca la mia compagna decide lei (ride, ndr).

Roma?

Roma è stupenda, qualsiasi piazza permette di vedere fontane, piazze, chiese straordinarie. Più la si gira e più ci si innamora.

Sulla squadra?

Una sensazione completamente diversa, da avversario si vede il calore del pubblico e una grande squadra, quando si è all'interno si vive ancora di più questa emozione. Ci siamo inseriti velocemente, il nostro obiettivo è continuare così.

La tua vicenda di mercato con la Lazio?

E' stata particolare, appena arrivato a Roma ho capito quant'è forte la rivalità tra Lazio e Roma, quanto si sente il derby e quanto Roma e i tifosi sentano la propria squadra. Sapevo che sarebbe stata un'avventura bella e importante.

Il Cagliari?

E' una delle piazze ideali per far crescere giocatori, ti consente di lavorare in serenità e ti dà la possibilità di giocare per palcoscenici importanti. La squadra era molto forte, ci sono stati dei problemi di vario genere che non hanno aiutato a raggiungere obiettivi più importanti.

Come hai trovato Nainggolan?

Non è cambiato di una virgola, è migliorato dal lato sportivo, è sempre lo stesso uomo che potrebbe giocare davanti a un milione di persone e non emozionarsi.

 Cosa ti ha colpito di Rudi Garcia? Ti ha fatto inserire subito?

Siamo stati bravi, ma una grossa base del gruppo costruita da Garcia che ha dato possibilità ai nuovi di entrare subito nei meccanismi e giocare partite importanti mai sfigurando. Credo che le basi di questa Roma siano molto solide.

"L’arrivo a Roma?

Sono arrivato al momento giusto. Quando giochi in Serie A hai sempre voglia di migliorare e competere. Sei anni a Cagliari sono stati una fortuna, sono arrivato a Roma con un maturità che non avrei avuto.

"Dove può arrivare questa Roma?

Il traguardo lo so ma non lo voglio dire. Abbiamo dimostrato di giocarcela con tutti, possiamo dire la nostra su tutti i fronti. La chiave del girone era partire bene e ci siamo riusciti, le due partite contro il Bayern sono la chiave per giocarci l’accesso alla fase finale.

"Manolas?

Manolas ride e scherza, si è inserito nel gruppo. In campo non ha bisogno di parlare, parlano i fatti. Fuori dal campo gli vogliamo tutti bene.

"Chi ti ha sorpreso di più dal tuo arrivo?

Morgan De Sanctis mi ha colpito. E’ un pilastro dello spogliatoio. Un leader in campo invece è Maicon.

"Ambizione personali?

Voglio vincere, il mio obiettivo è vincere. E già quest’anno possiamo dire la nostra.

"La Nazionale?

Mi sento di farne più parte rispetto all’era Prandelli.

"Gervinho in campo?

Meglio evitarlo, fa impazzire le difese, ha una velocità supersonica.

"Il Capitano?

Il Capitano è il Capitano. Non servono parole per descriverlo, è un esempio per tutti.

"Astori fuori dal campo?

Sono un ragazzo curioso, mi piace viaggiare ma amo anche stare a casa. Sono un ragazzo tranquillo.