(di Mirko Porcari) - Punti in comune, nonstante la distanza geografica, la storia millenaria di Roma che accarezza il sogno americano: la città eterna si riscopre "filoamericana" nei giorni di una transizione che ha il sapore dell'evento storico.
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As Roma, tra svolta e “rivoluzione”
(di Mirko Porcari) – Punti in comune, nonstante la distanza geografica, la storia millenaria di Roma che accarezza il sogno americano: la città eterna si riscopre “filoamericana” nei giorni di una transizione che ha il sapore...
Difficile prevedere la portata culturale di un cambiamento del genere: il calcio, si sa, da tempo non può essere considerato solo un semplice sport con cui passare il tempo, sono troppe le componenti esterne che negli anni ne hanno mutato le caratteristiche, portandolo ad incarnare le sembianze mascherate di una vera e propria industria. Soldi a palate ed interessi politici, tutti ingredienti accumunati dalla vena "nazionalistica" nella gestione delle diverse società, un mondo "made in Italy" che presto conoscerà orizzonti fondati sulla globalizzazione. Un sistema rodato nel corso dei campionati, uno "status quo" cristallizzato fatto di principi, vassalli e scudieri osserverà da lontano il passaggio di consegne dalla famiglia Sensi (passando per Unicredit) alla cordata capitanata da Thomas Di Benedetto. Nuove facce, nuove idee, modi diversi di approcciarsi ad un pianeta, quello del calcio, abituato a confrontarsi con i soliti problemi escogitando sempre le medesime soluzioni. Una rottura, insomma. Ed è fisiologico, soprattutto per i tifosi giallorossi, vivere tra la curiosità e l'apprensione un momento mai provato nel passato: "Ci saranno i soldi?" oppure "Chi compreranno?", interrogativi leggittimi per chi è ormai avvezzo a voli pindarici sospinti più dal vento delle chiacchiere che dalla concretezza dei fatti. La perplessità, dunque, lascerà spazio all'entusiasmo non appena si conosceranno meglio le future mosse della nuova dirigenza, dal merchandising allo stadio, dal calciomercato ai cambiamenti tecnici, senza dimenticare la comunicazione e l'apporto fondamentale del pubblico. Ci sarà da lavorare, questo è ovvio, ma le referenze (basta sapere che i Boston Red Sox, la squadra di Baseball della capitale del Massachusetts, ha raddoppiato il proprio valore grazie anche all'intervento del magnate all'interno della proprietà) e la capacità imprenditoriale che fanno da bagaglio alla venuta di Mr. Di Benedetto, rappresentano un ottimo punto di partenza. Se non proprio per sognare, almeno per guardare al domani senza chiudere gli occhi.
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