(di Andrea Schietroma) - Il 2012 è stato un anno di alti e bassi in casa Roma. La seconda parte della scorsa stagione ha portato in scena il fallimento del progetto Luis Enrique, dimissionario a Maggio, per far spazio a quello di Zeman, partito in sordina per poi iniziare a carburare nelle ultime partite dell’anno. Tutt’altro che sufficiente però per rendere quest’annata indimenticabile agli occhi dei tifosi.
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As Roma 2012, un anno di parole: da “Cosa ho fatto per meritare questa m…a?” a “Voglio dare emozioni”
(di Andrea Schietroma) – Il 2012 è stato un anno di alti e bassi in casa Roma.
E dire che iniziava sotto i migliori auspici, la Roma del tecnico asturiano venuto da Barcellona aveva fornito prestazioni più che buone nelle ultime uscite del 2011, ma riuscirà a replicarle solo parzialmente al ritorno dalla sosta natalizia.
Neanche il tempo di ripartire e la squadra perde Osvaldo. “Mi è già successo, in Spagna, mi hanno dato fuori per 2 mesi ma poi sono tornato prima”. Purtroppo però, la diagnosi non verrà smentita e la Roma perderà il suo terminale d’attacco. Non si fermeranno le vittorie però, ottenute sul Chievo, sulla Fiorentina e sul Cesena. Le cose iniziano a scricchiolare dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano della Juve. La sera successiva, una cena tra i giocatori fa polemica, alcuni li accusano di scarsa professionalità e la società non resta a guardare. Sabatini sarà furioso. “Io e la società siamo incazzatissimi. Sono state fatte passare cose non vere, ledendo l’immagine della società. Stiamo pensando di chiudere le comunicazioni per un mese, alcuni giornali hanno trasformato la cena in un’orgia”. Sarà l’inizio della fine.
La squadra offrirà prestazioni altalenanti a Febbraio, dove a parte un bel 4-0 all’Inter, collezionerà tre sconfitte. I tifosi iniziano a dubitare e sarà proprio Sabatini a chiarire la situazione. “Puntiamo a cose importanti, cerchiamo di praticare un calcio esclusivo e ad affermarci velocemente, se non ci riusciremo, qualcuno avrà sbagliato”. Questo sarà anche il mese del ritiro della candidatura di Roma per le Olimpiadi 2020. Capitan Totti commenterà così: “Come sportivo e romano, aver perso la speranza di ospitare le Olimpiadi a Roma mi rattrista molto”. In una stagione che vira verso un trend negativo, arriva un raggio di luce da De Rossi: “Resto qui a vita. Luis Enrique è un allenatore decisivo”.
A marzo le cose però non miglioreranno: la Roma perderà anche il derby di ritorno e la sfida con il Milan. La piazza inizia a spazientirsi, l’asturiano inizia a dar segni di cedimento. “Non so cosa ho fatto per meritarmi questa m…a”. Più tardi però ribadirà: “Non lascio, resto fino al 2013, forse anche di più. Dovrete sopportarmi altri 4-5 anni”. Non manterrà la promessa.
Aprile sarà il mese cruciale per il destino del tecnico a Roma. La squadra non carbura, arrivano banali sconfitte e vittorie poco convincenti. Lo spagnolo è ormai messo alle corde dall’ambiente romano e l’addio è più di un’idea. Smentendo le dichiarazioni del mese precedente dirà: “Tranquilli, non dovrete sopportarmi per altri 5 anni…”. E’ il preludio ad un addio che maturerà dopo l’1-2 casalingo contro la Fiorentina. La tifoseria lo abbandona, lui opta per le dimissioni che ufficializzerà poi al termine della stagione. La piazza vuole Zeman. La società però, nella persona di Franco Baldini, non lo lascerà mai solo: “Finchè sarò autorizzato a prendere decisioni, lui sarà l’allenatore. La squadra lo segue ancora con abnegazione”.
A maggio è il momento dei saluti. “Vado via ed è tutta colpa mia. Non sono riuscito a dare il 100%”. Tra i tifosi, qualcuno sogna addirittura Guardiola, tecnico uscente del Barcellona dei record. Baldini è chiaro però: “Come società abbiamo il dovere di pensare subito alle alternative. Non abbiamo ancora scelto, ma Guardiola è fantascienza”.
Nel mese successivo, Montella sarà ad un passo dalla panchina, ma finirà poi alla Fiorentina. “La trattativa con la Roma non è andata in porto, nel calcio succede”.La dirigenza sceglierà Zeman.
E come previsto, l’ambiente si riscalderà subito: “Voglio divertire e dare emozioni. Negli scorsi anni mi hanno penalizzato, ma ho fatto calcio a Foggia ed Avellino e mi sono divertito lo stesso”. Anche in un’ estate di mercato dove la Roma sarà protagonista (arriverà Mattia Destro, ambito da mezza Italia), il boemo non mancherà di indirizzare parole velenose contro la sua nemica storica, la Juventus di Antonio Conte che è appena stato squalificato per calcioscommesse. Si dichiarerà innocente, ma patteggerà e il tecnico giallorosso commenterà così: “C’è chi è innocente e difende la propria posizione e c’è chi è colpevole e preferisce patteggiare per evitare pene peggiori. È una questione di etica personale.”
Intanto i giallorossi rivoluzioneranno la squadra per il secondo anno consecutivo. Baldini chiarisce le strategie estive: “Incrementeremo la rosa per essere competitivi già da quest’anno”. Arriveranno 10 calciatori.
La Roma ripartirà però con risultati incostanti, iniziando la stagione con il pari casalingo contro il Catania e la vittoria a San Siro con l’Inter. Arriveranno poi brutte sconfitte contro Juventus e Bologna. Sabatini sarà durissimo: “Abbiamo fatto scelte chiare, non tutte felici. Forse abbiamo sopravvalutato alcuni calciatori. Zeman? Non lo difenderemo perché non serve”.
Intanto Baldini confessa: “Sono stato vicino alla Juve, mi voleva John Elkann. Ma sarei stato la persona sbagliata al momento sbagliato”.
La squadra continua a non convincere. Vince bene con il Genoa ma perde clamorosamente contro Udinese e Parma. L’ambiente è vicino a sfaldarsi di nuovo. Ci pensa Totti a chiarire le cose. “E’ solo colpa di noi calciatori se non riusciamo a mettere in pratica ciò che chiede Zeman. Dobbiamo cercare di capire quello che vuole da noi e risollevarci tutti insieme”. Gli farà eco Sabatini: “Dobbiamo andare avanti sapendo che la gente merita altro. Abbiamo un gruppo straordinario”.
E’ il preludio ad una risalita che inizierà a Novembre. Non subito però. La squadra dovrà prima sopportare un’altra sconfitta nel derby. Nella settimana che lo precede, la Roma sceglierà il silenzio e lascerà le frecciatine all’ambiente laziale. Ci sarà spazio solo per un commento di Sabatini: “Roma è dei romanisti. I laziali sono di meno e soffrono di una specie di complesso nei confronti della Roma”. Arriveranno poi 4 vittorie consecutive che rinsalderanno il posto di Zeman, il tecnico che mai aveva perso fiducia nella sua squadra. “Tranne che con la Juve abbiamo sempre giocato meglio dell’avversario. Dobbiamo migliorare cercando di evitare gli errori individuali. Noi dobbiamo giocare il nostro campionato sapendo che possiamo lottare alla pari con tutti”.
Il trend continuerà anche a Dicembre, dove, a parte una sfortunata sconfitta con il Chievo, la Roma continuerà a fornire ottime prestazioni, compreso uno straripante 4-2 al Milan. La Roma si è trasformata, la creatura di Zeman inizia finalmente a prendere forma. Una bella forma. Capitan Totti sarà il primo a sottolinearlo: “Se giochiamo così, nessun traguardo ci è precluso”. Anche la telenovela De Rossi, finito in panchina nei primi mesi della nuova era zemaniana, volge verso il lieto fine. Il presidente Pallotta lo dichiara incedibile: “Non abbiamo alcuna intenzione di cedere De Rossi”. Ed anche il centrocampista ritroverà il sorriso: “Non ho mai voluto andare via. Giocare qui è fantastico per me. Andarmene sarebbe un dramma. Devo solo lavorare sodo e troverò più spazio”.
Dopo settimane di delusioni, i tifosi possono godersi serenamente le feste natalizie, in attesa di un 2013 che, per i giallorossi, parte sotto le migliori premesse. Buon anno Roma.
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