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Antognoni: “Roma, devi vincere la Conference. Con Mou si può puntare lo scudetto”

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L'ex centrocampista della Fiorentina racconta un retroscena su Dino Viola: "Mi voleva in giallorosso"

Redazione

Mancano poche ore a Fiorentina-Roma, e Giancarlo Antognoni, ex calciatore della Viola, ha parlato molto dei giallorossi, di José Mourinho, della Conference League ai microfoni de “il Diabolico e il Divino” in onda su New Sound Level 90FM.

Cosa pensa della Roma di Mourinho? "La Roma è una bella squadra con degli ottimi giocatori, ci ha messo un po’ a comprendere il metodo Mourinho ma ora potrà finire in bellezza questo campionato. In più c’è la Conference League da conquistare per poi costruire l’anno prossimo una Roma ancora più forte che possa lottare ancora di più con tutte le altre".

Sei stato vicino a vestire il giallorosso nella tua carriera? “È vero, Dino Viola invitò a Roma me e mia moglie e mi face questa proposta di arrivare alla Roma nell’80, ma alla fine ho scelto di rimanere a Firenze perché stava cambiando la società e la nuova società era piena di ambizioni e di buoni propositi. Dino Viola è un personaggio a cui sono molto legato, a quella cena c’era anche la moglie Flora Viola. Mi aveva offerto cifre importanti ed ero molto tentato, anche perché mia moglie è romana e voleva venire a Roma, ma poi ho deciso diversamente".

Francesco Totti è stato spesso paragonato a Gianni Rivera, sei d’accordo? "I numeri 10 si assomigliano un po’ tutti in qualcosa, Gianni Rivera negli anni ’60 faceva impressione sotto l’aspetto tecnico ma ci sono parecchie differenze con Francesco Totti".

Bruno Conti e la Roma dello scudetto ‘82, cosa ci racconta? "Bruno era il nostro brasiliano, l’ho avuto come compagno in Nazionale per tanti anni, era un giocatore tecnicamente dotato che superava l’uomo quando voleva e produceva tantissimi gol per la sua squadra, era un giocatore completo. La Roma in quegli anni aveva dei giocatori eccezionali e giustamente ha vinto il campionato, ma era difficile il contrario con Falcao, Di Bartolomei, Pruzzo, Bruno Conti".

Dove deve ripartire il calcio italiano? “Si riparte dai giovani italiani nel settore giovanile. Negli anni ’80 c’erano pochi stranieri, i più forti d’Europa che venivano a completare squadre piene di calciatori italiani. È necessario investire fortemente sui giovani e sugli organigrammi dei settori giovanili. La Nazionale è formata da giocatori importanti ma bisogna far sì che sia più facile inserirsi nella Nazionale. Zaniolo sicuramente sarà uno di quei calciatori insieme a Tonali, Scamacca e Raspadori che saranno inseriti in questa nostra nazionale e potranno fare bene".