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Angeliño, un jolly indispensabile: da esterno o braccetto. Juric non può farne a meno

Angeliño, un jolly indispensabile: da esterno o braccetto. Juric non può farne a meno - immagine 1
Lo spagnolo nell’ultima annata ha giocato principalmente da terzino ma con la difesa a 3 può fare sia il braccetto che il laterale a tutta fascia
Redazione

“È il suo Rodrguez? No, è il mio Dimarco”, risponde Ivan Juric in conferenza stampa riferendosi ad Angeliño. Un rimando chiaro alla stagione 20/21 in cui il tecnico croato sedeva sulla panchina del Verona, annata in cui un giovane Dimarco si consacrò per poi passare all’Inter. Il ruolo che avrà, quindi, l’ex Lipsia in questa stagione sembra essere di primo piano e le prime due gare sotto la guida del croato fanno ben sperare. Un match perfetto contro l’Udinese agendo da braccetto di sinistra e una prestazione importante nel pareggio di ieri con l’Athletic, condita da un assist al bacio per Dovbyk. Ma quale sarà la posizione che occuperà maggiormente? Lo spagnolo è pronto ad essere un vero e proprio jolly nelle mani del tecnico con diverse possibilità di impiego a seconda delle esigenze. Nell’ultima annata l’ex Lipsia ha agito principalmente da terzino in una difesa a 4 ma le sue caratteristiche e il suo curriculum dicono che le soluzioni sono molteplici. Juric lo vede bene anche da braccetto, per dare più qualità all’avvio di manovra, ma qualcosa in più potrebbe darla da laterale a tutta fascia, soprattutto in termini di contributo al gol.

Tante possibilità

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Angeliño può diventare uno dei fedelissimi di Juric, come d’altra parte lo è stato Dimarco al Verona (35 partite, 5 gol e 5 assist). La sua duttilità e le sue qualità giocano un ruolo importante nelle scelte del tecnico e la concorrenza non spaventa eccessivamente il laterale galiziano. Già ieri ha agito da esterno, ma con Hummels ed Hermoso al top, sarà sempre più frequente vederlo in quella porzione di campo. Zalewski è stato reintegrato e avrà il suo spazio, così come El Shaarawy che era tornato titolare con l’Udinese, ma quello più in alto nelle gerarchie è proprio Angeliño.

Numeri da urlo da esterno

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Il suo passato parla da sé. Prima di trasferirsi al Galatasaray e alla Roma poi, lo spagnolo giocava prevalentemente come esterno di centrocampo in un 3-5-2 o in un 3-4-3 – modulo che Juric predilige. Da quando, infatti, è sbarcato in Bundesliga dopo gli anni in Olanda e la parentesi al City, sia Lipsia che Hoffeneim hanno sfruttato la sua propensione offensiva con risultati eccezionali. Angeliño ha chiuso la stagione 21/22 con a referto 3 gol e 13 assist in tutte le competizioni, mentre la successiva con una rete e 12 assist, di cui 10 in campionato. Un rendimento nettamente migliore di quando invece ha agito da terzino, come nella scorsa stagione chiusa con un gol e 2 soli assist. Giocando in posizione più avanzata, il laterale ha più liberta per far girare il suo mancino che ieri ha trovato alla perfezione Dobvyk. Il bomber ucraino ha bisogno del suo uomo assist e l’asse con lo spagnolo sembra essere in rampa di lancio.

Lorenzo Scattareggia