Sembrava un miraggio vedere in campo Angeliño contro il Celtic, ma - complice sicuramente il risultato acquisito - così è stato e i tifosi giallorossi hanno potuto riabbracciare l'esterno spagnolo, rimasto out per oltre due mesi (ultima presenza il 29 settembre con il Verona). Un lungo calvario che per il galiziano ha avuto inizio con una bronchite asmatica nei primi giorni di ottobre. La malattia lo debilita fisicamente al punto che è necessario un vero e proprio percorso di riatletizzazione per riuscire a tornare ad una condizione ottimale.

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Angeliño, il rientro dopo il calvario lungo due mesi: ecco come cambia la Roma
Un percorso lungo e tortuoso
—Tanto lavoro individuale e una luce in fondo al tunnel che non riusciva a intravedersi. L'ex Lipsia ha fatto gli straordinari per accelerare il suo percorso e cercare di non rimanere troppo indietro rispetto al lavoro che Gasperini ha fatto con la squadra in questi mesi. Per nulla facile, anche considerando gli standard richiesti dal tecnico giallorosso che, per il suo stile di gioco aggressivo e incentrato sul pressing, necessita di una forma atletica pressoché perfetta. Standard che Angeliño sta raggiungendo passo dopo passo. Da circa 10 giorni è tornato a lavorare con la squadra e contro il Celtic, in Europa League, Gasp gli ha concesso gli ultimi 5 minuti di partita. Un tempo di gioco simbolico, quasi per mettere un punto alla sfortunata vicenda che lo ha interessato.
Come cambia adesso la Roma
—Gasperini, durante l'assenza dello spagnolo, si è, senza dubbio, organizzato. La coppia di esterni Celik-Wesley, con il brasiliano spostato a sinistra, è diventata una certezza su cui poggia la Roma, ma il rientro del classe '97 può spostare nuovamente gli equilibri. Il recupero di Angeliño coincide, praticamente, con la partenza di Ndicka per la Coppa d'Africa. Un centrale in meno, dunque, per Gasp che potrebbe riportare Celik nel ruolo di braccetto destro e Wesley a destra, liberando la casella della fascia sinistra proprio allo spagnolo. Un'altra opzione sarebbe quella di "retrocedere" Angeliño a braccetto sinistro, ma un anno fa con Juric i risultati furono pessimi e, in generale, nella sua carriera ha sempre reso meglio da esterno a tutta fascia. L'unica certezza è che ci vorrà, comunque, ancora un po' di tempo per far riacquistare minutaggio e fiducia all'ex Lipsia. Con il Como si attende ancora la decisione finale per la partenza di Ndicka, ma in ogni caso è difficile immaginare Angeliño in campo per più di uno spezzone di gara finale. Se l'ivoriano dovesse essere assente, è più probabile che il turco scali sulla linea a 3 con Rensch che prenderebbe il suo posto sulla fascia.
I meccanismi e i tanti impegni
—Gasperini è atteso da mesi di duro lavoro, con l'obiettivo di continuare su questa scia e restare nelle zone alte della classifica. Alcuni meccanismi verranno stravolti, a partire dalla coppia Mancini-Celik, che aveva trovato un buon equilibrio tra inserimenti e scambi di posizione. Se il turco dovesse tornare a fare il braccetto, il 23 giallorosso verrebbe spostato quasi certamente al centro della difesa, con minore libertà di 'sganciarsi' dalla linea. Infine, sono da considerare i tanti impegni che la Roma dovrà affrontare nel prossimo periodo e per cui Gasp chiederà il contributo di tutti. Anche chi, come Ghilardi e Ziolkowski, ha trovato meno spazio avrà le sue chance, in attesa che arrivi anche qualche rinforzo sul mercato.
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