Ancelotti-Chelsea, addio a giugno. Nel suo futuro c'è la Roma

Fuori dalla Fa Cup. Fuori dalla lotta per la Premier League e adesso fuori anche dalla Champions. Un flop, per CarloAncelotti, che l'anno scorso fu chiamato da Abramovich sulla panchina del Chelsea soprattutto per un motivo:

portare a Londra quella coppa che il magnate russo insegue con ossessione da quando, nel 2003, acquistò il club. Oggi il futuro di Carletto è sempre più lontano da Stamford Bridge. Ad aspettarlo, c'è la Roma.

Ancelotti è legato al Chelsea ancora per un anno: contratto in scadenza nel 2012 ma tutto lascia presagire che il tecnico di Reggiolo divorzierà dai Blues al termine di questa stagione. Troppe le divergenze con Abramovich, a cominciare dal mancato rinnovo a Ray Wilkins, vice di Carletto silurato l'11 novembre 2010. Frizioni anche per quanto riguarda Fernando Torres, acquistato nel mercato invernale per 58 milioni di euro e ancora a secco di reti. Proprio l'utilizzo dell'attaccante spagnolo, a dir poco impalpabile nel doppio derby europeo col Manchester, è il principale capo d'accusa che pende sulla testa di Ancelotti. "Il futuro? non sta a me decidere, sono valutazioni che spettano alla società". Così si è espresso l'allenatore del Chelsea dopo l'eliminazione subìta dallo United. E la società pare abbia già deciso: Ancelotti rimarrà sulla panchina dei Blues fino al termine della stagione. C'è un terzo posto da mantenere o quanto meno un quarto da ottenere. La qualificazione in Champions, ormai, è l'unico obiettivo rimasto. Poi le strade si divideranno, e a quel punto tutto diventa possibile. Soprattutto un ritorno a Roma, da allenatore. "Un giornomi piacerebbe allenare Totti, ma non ora", aveva detto Ancelotti alla vigilia del ritorno dei quarti di Champions. Da martedì notte, quel giorno, è sempre più vicino.

sportmediaset.it