Carlo Ancelotti l'ha sempre detto: Roma e la Roma, sono rimaste nel suo cuore. Nella capitale Carletto è sbocciato calcisticamente: in 8 anni 171 presenze, 12 gol, e una lunga crescita che l'ha portato infine in mezzo al centrocampo del Milan di Arrigo Sacchi, una delle squadra più forti della storia del calcio.
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Ancelotti: “Ho ancora 7 anni per andare ad allenare la Roma”
L'allenatore del Real alla Gazzetta: "Totti è immortale. Mi dispiace solo non averlo allenato, ma mai dire mai: lui giocherà fino a 45 anni, vuol dire che ne ho ancora 7 per andare alla Roma".
La gratitudine alla città eterna e ai colori giallorossi, Ancelotti l'aveva proclamata anche nella sua biografia Preferisco la Coppa. Qui, nel rivelare le sue massime aspirazioni come allenatore, indica la Roma e la Costa d'Avorio come le squadre che un giorno gli piacerebbe allenare: la prima per una questione sentimentale, la seconda per un esperimento sportivo (riuscire a incanalare la potenza e la rapidità degli africani in una squadra vincente).
La biografia di Ancelotti risale al 2009, perciò era lecito aspettarsi che le intenzioni potessero essere cambiate. E invece sembra di no; l'allenatore campione del mondo con il Real Madrid infatti, ha infatti lasciato intendere ieri a La Gazzetta dello Sport, di essere rimasto fermo nelle sue intenzioni. Esprimendo il suo giudizio di Totti ha detto: "Totti è immortale. E al di la delle qualità tecniche vale il fatto che trasmette una bellissima immagine del nostro sport. Anni fa poteva fare dei colpi di testa, oggi no. È maturato molto e oggi è un simbolo del nostro sport. Mi dispiace solo non averlo allenato, ma mai dire mai: lui giocherà fino a 45 anni, vuol dire che ne ho ancora 7 per andare alla Roma".
Roma sogna Carletto, ma ad oggi ha un altro allenatore a cui è molto affezioanta, Rudi Garcia. Ma Venditti in una famosa canzone dice che certi amori "fanno giri immensi e poi ritornano". I romanisti sperano che l'autore del loro inno abbia ragione.
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